lunedì 16 ottobre 2017

Soliti Bucs, e solito inutile e tardivo tentativo di rimonta

Non tragga in inganno il punteggio finale della partita di ieri tra Arizona e Tampa Bay, conclusasi per 38-33 a favore dei Cardinals.

Si è trattato di una partita equilibrata, come lascerebbe intendere lo score finale?

No, niente affatto, anche ieri si è ripetuto un copione ormai familiare per chi segue i Bucs, con gli avversari di turno (siano essi i Vikings, i Patriots o i Cardinals di ieri) che prendono il largo già nella prima parte del match, e con i Buccaneers che nel finale - quando ormai è troppo tardi per ribaltare l'esito dell'incontro - provano una vana e tardiva rimonta...

Hai voglia a rimontare, quando ti trovi sotto per 0-31...

In più, al match di ieri, aggiungiamo il fatto che il giocatore più importante (Jameis Winston) ha concluso la sua prestazione già nel primo tempo, a causa di un infortunio alla spalla, a partita comunque già ampiamente compromessa.

Tra l'altro, bisogna rilevare che il suo backup, Ryan Fizpatrick, non ha neanche giocato malissimo, anzi, decisamente ci si aspettava di peggio dal QB #14, considerato quanto poco di buono aveva mostrato nelle partite di preseason.

Nell'orribile prestazione di ieri, Tampa Bay è riuscita a far sembrare fenomeni tre giocatori ormai ritenuti (prima che affrontassero i Bucs!) sul viale del tramonto. Palmer, Fitzpatrick e il neo arrivato Adrian Peterson hanno invece tagliato a fette l'approssimativa difesa di Mike Smith, che nel primo tempo ha mostrato una friablità ed una inconsistenza davvero imbarazzanti.

Peterson guadagnava minimo 7 yards a portata, Palmer poteva lanciare in tutta tranquillità (arrivando a completare qualcosa come 14 passaggi consecutivi), e Fitzpatrick riceveva sempre liberissimo (e magari bisognerebbe interrogarsi sulla parabola involutiva di VH III, che al secondo anno di NFL sta facendo davvero molta fatica e mi sembra peggiori il suo rendimento di partita in partita...) mentre dall'altro lato del campo Winston non riusciva nè a chiudere un down nè a sfruttare le potenziali armi del reparto offensivo, che, in teoria, non sarebbero neanche poche (Evans, Jackson, Brate, Martin, Howard, per quanto il rookie da Alabama sia ancora fuori dai giochi e abbastanza spaesato...).

Sotto per 0-31, è iniziato come detto il tardivo e inutile tentativo di rimonta. Ovviamente, come si dice in questi casi, "Too little, too late", troppo poco e troppo tardi per sperare di ribaltare un match dall'esito ormai compromesso in maniera irrimediabile.

Peccato, perché Arizona non è quella squadra di fenomeni che colpevolmente abbiamo fatto sembrare, ed il match di ieri era assolutamente da vincere, per sfruttare i passi falsi di Panthers e Falcons. Ad ogni modo, dopo la trasferta di domenica a Buffalo inizieranno gli scontri divisionali con Carolina, Atlanta e New Orleans, e allora capiremo davvero se questa squadra può ambire non dico ai playoff (un miraggio, ad oggi), ma quantomeno a giocare in maniera dignitosa per tutti e 60 i minuti di una partita di football, non solo per gli ultimi venti.

Ieri, per lunghi tratti, sembrava di rivedere sul terreno di gioco gli "indimenticabili" Buccaneers di Raheem Morris; e detto questo, non mi sembra sia necessario aggiungere altro...

Nessun commento:

Posta un commento