domenica 6 agosto 2017

"Stick Carriers" e "Buccaholics", i tifosi dei Bucs si organizzano!

Aspettando il verdetto del campo - manca poco più di un mese all'opener di Miami, mentre venerdì prossimo ci sarà il primo match di preseason a Cincinnati - si respira un notevole entusiasmo tra i tifosi dei Bucs, e in questa prima settimana di Training Camp non è certo mancata la presenza dei fans a One Buc Place negli allenamenti aperti al pubblico.

Nella giornata di ieri si sono fatti notare ed hanno fatto parlare parecchio di sè gli "Stick Carriers", un gruppo di tifosi organizzati dei Bucs da poco costituitosi, ed i cui "cori da stadio" hanno fatto da sottofondo agli allenamenti di Winston e soci.


Quello della "tifoseria organizzata" è un fenomeno quasi ovvio e scontato per noi europei, dato che qualsiasi squadra di calcio, anche di terza o quarta serie, ha i suoi tifosi più "caldi" che sostengono il proprio team con cori e canti (e stendiamo un velo pietoso sulla deriva violenta che in Europa ha, in troppe occasioni, caratterizzato questo fenomeno).

Ebbene, la cosiddetta "tifoseria organizzata" è invece un qualcosa di abbastanza inedito per gli USA, in particolare per un team professionistico, e sebbene non manchino gruppi di tifosi che storicamente sostengono con calore e passione i propri colori ("Black Hole" dei Raiders, "Dawg Pound" dei Browns, "12th man" dei Seahawks), la cosa rimane, come detto, un po' un'eccezione.

E nemmeno a Tampa, forse neanche negli anni gloriosi di Dungy e Gruden, si erano visti gruppi di tifosi organizzati con tanto di magliette e slogan e a cui mancava solo la sciarpa d'ordinanza, classico "feticcio" dei tifosi ultras peraltro improponibile a Tampa (se non forse nella sua versione "estiva") considerato il clima tropicale che si respira a quella latitudine.

Gli "Stick Carriers" prendono il loro nome da una frase pronunciata da coach Dirk Koetter al termine del vittorioso match dello scorso anno di San Diego ("speak softly but carry a big stick ") e, come si diceva, questi ragazzi nella giornata di sabato hanno vivacizzato l'allenamento della squadra intonando cori a favore dei vari giocatori, del coach, e cantando quelli che per l'appunto potremmo definire "cori da stadio".


Fa piacere vedere un crescente entusiasmo e un numero sempre maggiore di tifosi intorno alla squadra, l'importante è che non si esageri in senso opposto, e che l'entusiasmo non si trasformi in aggressività nei confronti, ad esempio, delle tifoserie avversarie. Non credo si corra questo pericolo, anche perché dal punto di vista della cultura sportiva l'idea - molto europea - di vedere nel tifoso avversario un nemico da abbattere piuttosto che un rivale con il quale confrontarsi sportivamente è per fortuna ancora molto lontana.

Tra l'altro, tra le cose più belle nell'assistere ad un match dagli spalti di uno stadio americano c'è proprio la possibilità di vedere, seduti vicini tra loro, tifosi che indossano orgogliosamente le maglie delle rispettive squadre, idea del tutto inconcepibile in un qualsiasi impianto sportivo delle nostre parti.

Se il fenomeno degli "Stick Carriers" riguarda in particolare la fan base locale di Tampa, ci sono poi i "Buccaholics", eterogeneo gruppo che riunisce invece i vari tifosi dei Bucs sparsi per i differenti Stati degli USA. A seconda dello Stato di provenienza, ciascun gruppo di Buccaholics ha il proprio logo personalizzato, e nella foto qui sotto potete veder ad esempio quelli di New Mexico e Nevada.


Anche i Buccaholics sono molto caldi, pieni di entusiasmo e di recente costituzione, e per la partita di quest'anno che avrà luogo in Arizona contro i Cardinals è prevista una "pacifica" invasione da parte dei Buccaholics provenienti da tutti gli USA, abbigliati in rigorosa versione "Creamsicle", e cioè tutti quanti vestiti in "white and orange".

Lo scorso anno, i Buccaholics invasero pacificamente San Diego, tanto che al Qualcomm Stadium erano quasi più numerosi i Bucs fans che non quelli dei Chargers.


Come dicevamo, è positivo constatare da parte dei tifosi d'oltreoceano un simile risveglio di entusiasmo a lungo sopito per i Bucs, squadra che negli ultimi tempi aveva dato ben pochi motivi ai propri fans per gioire ed esibire con orgoglio i propri colori.

E dunque, come cantano gli Stick Carriers nel video qui sotto...
"B-U-C-C-A-N-E-E-R-S... GO BUCS!" ;-)

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