sabato 28 febbraio 2015

Josh McCown firma un triennale con Cleveland

La notizia proviene dal sito NFL.com, dunque la fonte è da ritenere più che attendibile. I Cleveland Browns hanno raggiunto un accordo con l'ex QB dei Bucs Josh McCown, che nella giornata di ieri ha siglato con il team dell'Ohio un contratto triennale.

La cosa a mio avvio più difficile da comprendere, è non solo la durata (tre anni?) ma soprattutto l'ammontare del contratto, pari alla cifra di complessivi 15 milioni di dollari, 5 a stagione, in pratica la stessa somma che il giocatore ha percepito l'anno scorso a Tampa.

Ora, la domanda sorge spontanea: ma il GM e l'HC di Cleveland hanno mai visto  una partita di McCown, lo scorso anno?!

Perché se può avere un senso avere firmato il giocatore in questione come backup, come veterano il cui scopo principale sarà quello di aiutare Manziel a diventare un "vero" QB NFL (sempre ammesso che Manziel riesca a risolvere i non semplici problemi off-field in cui è coinvolto), quello che è difficile da comprendere è come sia possibile strapagare in questo modo un giocatore mediocre, che in oltre dieci anni di carriera in NFL ha sempre giocato poco e male, tranne una brevissima positiva parentesi a Chicago nella stagione 2013.

Ad ogni modo, complimenti soprattutto all'agente di McCown, che per il suo assistito, un 35enne a fine carriera e dalle limitate capacità tecniche, è riuscito a strappare l'ennesimo contratto coi fiocchi.

mercoledì 25 febbraio 2015

Il draft dei Bucs, un'ipotesi per i primi due giri

Il 30 aprile, il giorno in cui i Tampa Bay Buccaneers saranno chiamati per primi a scegliere nel draft 2015, è sempre più vicino, visto che mancano ormai poco più di due mesi al fatidico appuntamento.

Si sono già svolte le "NFL scouting combine" a Indianapolis, l'interessante quanto forse un po' sopravvalutata "vetrina" riguardante i prossimi rookie, e a breve partirà la free agency.

Allo stato attuale, abbiamo cercato di ipotizzare un possibile scenario relativamente a quelle che potrebbero essere le scelte di Licht e Smith nei primi due giri, fermo restando che - ovviamente - la free agency che partirà a breve potrebbe causare importanti cambiamenti nella strategia da mettere in pratica.

First round,  pick n.1 overall
Avere a disposizione la prima scelta assoluta del draft è il sogno di ogni General Manager. Ma occorrono molta attenzione ed estrema cautela quando si ha la ghiotta opportunità di chiamare per primi, perché dietro l’angolo c’è sempre il rischio di essere ricordati come il GM che scelse "the next JaMarcus Russell", tanto per citare una delle più infelici prime scelte assolute draftate nell’ultimo decennio...

Jameis Winston, QB, FSU (a meno di una improbabile "trade down")
Nel draft 2015 l’onore/onere della first pick overall spetterà dunque ai Tampa Bay Buccaneers. E dopo la recente "combine" di Indianapolis, in cui i due QB Jameis Winston e Marcus Mariota hanno confermato le già lusinghiere opinioni che un po’ tutti (addetti ai lavori, giornalisti, scout, tifosi) avevano a proposito di questi due giocatori, sembra sempre più probabile che alla fine sarà uno tra Marcus e Jameis ad essere chiamato per primo dal GM Jason Licht e dell’HC Lovie Smith (e anche dal sottoscritto, se il 30 aprile fossi nella "war room" dei Bucs al posto di Jason & Lovie!).

E’ evidente che nella situazione attuale in cui si trova Tampa Bay, con un HC a cui l’unico QB che abbiamo a roster (Glennon) non piace per nulla, non è possibile "bypassare" un potenziale franchise QB, anche se comunque ascolterei con un certo interesse eventuali proposte di trade down in arrivo dalle altre squadre. Chiaramente, per accettare di cedere la prima scelta assoluta dovrebbe arrivare una proposta "molto" indecente, di quelle che non è proprio possibile rifiutare...

I Bucs hanno dunque bisogno di un QB, inoltre quest’anno in uscita dal college non c’è il LT da draftare ad ogni costo o il DE in grado di stravolgere (in meglio) il rendimento della difesa, e il BPA - tolti i due QB - sarebbe il DT Leonard Williams, che è sicuramente un giocatore di enorme talento ma che gioca proprio in uno dei pochi ruoli in cui possiamo schierare già un fuoriclasse, e cioè Gerald McCoy.

Detto tutto questo... con la prima scelta assoluta del draft 2015, i Tampa Bay Buccaneers scelgono Jameis Winston, QB, da Florida State University... o perlomeno, se dipendesse da me, alla fine credo che porterei a Tampa proprio Jameis, nonostante la grande incognita costituita dai tanti problemi "off field" che hanno fatto di questo giovane 21enne un frequente ospite delle pagine di cronaca nera, oltre che di quelle sportive, dei principali quotidiani statunitensi. Magari sarebbe opportuno affiancargli (dalla notte stessa del draft!) un "tutor" che - se possibile - lo tenga il più possibile lontano da guai e situazioni compromettenti, che questo ragazzo sembra attirare allo stesso modo in cui una calamita tira a sè il ferro.

Second round,  pick n.34 overall
Al secondo giro i Bucs sceglieranno dopo Tennessee, con la pick n.34 overall. E dopo avere sistemato la "casella" QB con la first pick overall, al secondo round i Bucs possono valutare quale rinforzare tra i tanti reparti che necessitano di innesti di giocatori di talento. Naturalmente questa scelta risentirà di quelle che saranno state le manovre dei Bucs nel corso della free agency; ecco comunque quali sono i possibili scenari relativi alla scelta numero 34.

Piano A: rinforzare la OL (Cameron Erving, OL, FSU)
La linea offensiva è stato forse il peggior reparto in assoluto della scorsa stagione, quello che ha fornito un rendimento davvero mediocre per tutte e 16 le partite, incapace tanto di aprire varchi per i RB quanto di proteggere il QB nei giochi di passaggio. Urgono rinforzi, e dunque il modo migliore per utilizzare la pick n.34 overall sarebbe a mio avviso quello di draftare un OL. 

Che sia una Guardia o un Tackle poco importa, considerato che a Tampa Bay servono giocatori per entrambi questi ruoli, e comunque non è detto che Mankins (G) e Collins (T) - reduci da un deludente campionato ed entrambi titolari di contratti pesantissimi - siano ancora giocatori dei Bucs al termine delle free agency, per cui la pick n.34 potrebbe proprio essere utilizzata per portare in Florida l’eventuale sostituto di chi tra questi due verrà tagliato. 

Un nome interessante potrebbe essere quello dell’ex compagno di squadra di Winston a Florida State, Cameron Erving, giocatore in grado di ricoprire più ruoli della OL, anche se chiaramente tutto dipenderà da chi - a quel punto del draft - sarà ancora disponibile. 

Piano B: irrobustire il reparto dei LB (Eric Kendricks, ILB, UCLA)
Il veterano Mason Foster è free agent e non è detto che rimanga a Tampa, occorre dunque rinforzare un reparto - quello dei LB -  che oltre al fuoriclasse Lavonte David appare poco profondo e che necessita dell’inserimento di giocatori importanti. Se la linea offensiva fosse già stata sistemata nel corso della free agency, la scelta del secondo giro si potrebbe impiegare per draftare il migliore tra gli ILB rimasti a disposizione.

Se ad esempio Eric Kendricks di UCLA fosse ancora draftabile, la pick n.34 overall potrebbe essere spesa per portare a Tampa un giocatore in grado di dare profondità al reparto e portare classe nel cuore della difesa.

Piano C: portare forze fresche nella DL (Owamagbe Odighizuwa, DE, UCLA)
Una terza opzione per il secondo giro potrebbe essere quella di orientarsi su un DE, considerato che anche a livello di linea difensiva i Bucs sono reduci da una annata pessima, con il solo Gerald McCoy a mostrare lampi di classe, circondato da tanti modesti comprimari. Michael Johnson, arrivato nella scorsa free agency, è rimasto in letargo per l’intero campionato e i DE di Tampa Bay raramente sono riusciti a mettere pressione sui QB avversari.

Naturalmente, come anche per le altre ipotesi, molto dipenderà dai movimenti che si verificheranno in FA e da quali saranno i giocatori rimasti a disposizione e non ancora scelti dalle altre squadre a questo punto del draft. Un nome interessante, se prevalesse l’idea di rinforzare la linea difensiva, potrebbe essere quello del DE dal nome impronunciabile, Owamagbe Odighizuwa, da UCLA.

lunedì 23 febbraio 2015

Winston-Mariota, che il duello abbia inizio!


Winston o Mariota? Mariota o Winston?

Dopo averli visti all'opera alla "NFL scouting combine" di Indianapolis, i pareri di addetti ai lavori, giornalisti e semplici tifosi è abbastanza unanime: i due QB provenienti da Oregon e da Florida State sono di gran lunga non solo i due QB migliori ma forse anche i due giocatori in assoluto più interessanti tra tutti quelli in uscita dal college.

Ed è ufficialmente iniziato il lungo - metaforico - "duello" tra il "bravo ragazzo" nativo di Honolulu e il "bad boy" originario dell'Alabama, una sfida che andrà avanti sino al 30 aprile, quando i Tampa Bay Buccaneers saranno chiamati a svelare il nome della first pick overall del draft 2015.

Ad oggi, l'unico scenario alternativo a vedere uno tra Mariota e Winston in maglia Bucs sembra essere l'ipotesi di una trade down, difficile che altri giocatori (Williams, Scherff...) possano essere preferiti a Marcus o Jameis. Considerata l'unanime ottima impressione fatta dai due ragazzi alla "combine", non è invece da escludere che possano arrivare a Licht e Smith vere e proprie "proposte indecenti" da parte di altre squadre pur di accaparrarsi uno di questi due QB.

E' risaputo ad esempio come Chip Kelly, HC degli Eagles, straveda per Marcus Mariota e proprio da Philadelphia potrebbe arrivare un'offerta irrinunciabile, sempre che - ovviamente - Lovie Smtih e Jason Licht siano disposti ad ascoltare eventuali proposte in arrivo.

Da un punto di vista strettamente tecnico, tra i due sembra essere Jameis Winston quello più pronto a giocare in NFL e ad essere buttato nella mischia sin dalla week n.1, sebbene anche Mariota si sia disimpegnato molto bene nei lanci effettuati alla "combine",  sia pure leggermente peggio rispetto al suo "rivale" Winston.

Poi, ci sono da valutare le situazioni "comportamentali" e i test "atletici", due ambiti in cui Marcus offre molte più garanzie di Jameis. Però occorre anche rifletter su una cosa: il football NFL non è una gara di atletica leggera, nè un ritrovo di "bravi ragazzi".

Per cui, a parità di "talento", siamo sicuri che sarebbe preferibile "andare in guerra" capitanati da un bravo ragazzo bene educato o sarebbe invece preferibile addentrarsi nella jungla (per rimanere in metafora bellica) guidati da un "cattivo ragazzo" (che poi così cattivo forse non è....) ma dal carattere forte e grintoso, capace di "infiammare" i compagni di squadra per condurli verso la mèta?

Ovviamente tutte le opinioni sono rispettabili, leggendo i vari forum americani dei tifosi dei Bucs ho notato una spaccatura abbastanza netta tra i nostri fratelli di tifo d'oltreoceano, con due fazioni divise in maniera tutto sommato equa tra chi vorrebbe Mariota e chi invece Winston come prima scelta assoluta da parte dei Bucs il prossimo 30 aprile.

Personalmente non seguo molto da vicino il college football, e quindi non entro in valutazioni relative alle carriere universitarie di questi due giocatori, peraltro entrambe lusinghiere, alla guida di Ducks e Seminoles.

Se fossi però costretto a sceglierne uno, probabilmente alla fine andrei con Jameis, più pronto per giocare in NFL, e forse anche con il carattere più adatto (o semplicemente con più "faccia tosta") per sfondare in un mondo durissimo e spietato come quello del football professionistico.

Chiaramente, se i Bucs dovessero effettivamente draftare Winston mi aspetterei che vengano prese tutte - come chiamarle... - le "precauzioni" del caso per evitare che il ragazzo finisca in quegli stessi guai, se non peggiori, che ne hanno caratterizzato la carriera a FSU.

E come dicevo ieri, scherzando ma fino a un certo punto, oltre a un QB coach che già abbiamo inserito nel coaching staff mi premunirei di ingaggiare anche una sorta di "tutor" che impedisca a questo ragazzo di soli 21 anni di sprecare il tanto talento di cui dispone con errori e sciocchezze fuori dal rettangolo di gioco.

Ad ogni modo, e comunque vadano a finire le cose il 30 aprile, chissà che non stia nascendo una nuova "rivalry" tra questi due giocatori destinata a durare nel tempo, e magari tra qualche anno si potrà parlare di "Winston vs Mariota" come di una grande rivalità nata a livello di college football, entrata nel vivo nel corso della combine di Indianapolis e proseguita in tanti anni di battaglie sportive nei campi di football NFL...

Mariota vs Winston: che il duello abbia inizio, e soprattuto che gli Dei del football aiutino i Bucs a scegliere il migliore dei due! ;-)

domenica 22 febbraio 2015

Steve Mariucci promuove Jameis Winston a pieni voti


Steve Mariucci è stato un allenatore sia a livello di college (California) che di NFL (Detriot Lions e  San Francisco '49ers) ed è oggi uno dei principali analisti di NFL Network. Soprattutto ha iniziato la sua carriera nel mondo NFL ricoprendo per quattro anni il ruolo di QB coach dei Green bay Packers, lavorando con un giovanissimo Brett Favre, per cui si presume che qualcosa, a livello di QB, il buon Steve ne capisca...

Proprio NFL Network si è occupata in maniera completa e capillare della "combine" di Indianapolis e a Steve Mariucci è stato affidato il compito di incontrare e "interrogare" Jameis Winston, per sottoporlo  a quello che potremmo definire un "colloquio tecnico", chiedendo al QB da Florida State di analizzare e spiegare nel dettaglio un particolare gioco offensiva che Mariucci stesso aveva disegnato sulla lavagna.

Come ha risposto l'allievo Jameis alle domande del Prof. Mariucci? L'ex HC di Lions e '49ers è rimasto notevolmente impressionato; Rich Eisen, altro noto analista di NFL Network, ha riferito che Mariucci ha definito Winston il più acuto e con l' "IQ football" più elevato tra tutti quanti i QB da lui "interrogati" con domande specifiche relative al funzionamento di un reparto offensivo.

Ecco le parole di Rich Eisen, tratte  tate direttamente da NFL.com, e relative al particolare "esame" a cui Mariucci ha sottoposto Winston:

"Steve Mariucci put Jameis Winston on the board as part of our coverage yesterday and Mariucci says that in the many years that he has been doing that for our coverage at the combine, that's the most astute Xs & Os guy he's ever put on the board turned out to be Jameis Winston," Rich Eisen said during coverage of the combine. "He was not only answering the questions that Steve was throwing, but anticipating what the question would lead to next and answering the question before Steve even asked it."

Al di là delle parole di Mariucci, anche quanto mostrato da Winston direttamente sul campo di Indianapolis nel corso della "NFL scouting combine" fa sì che il prodotto di FSU sia il candidato principale ad essere chiamato da Tampa Bay con la prima scelta assoluta del prossimo draft.

In realtà, i dubbi principali relativi a Jameis non riguardano tanto la sua tecnica o la sua intelligenza specifica relativa al football, elementi già ben noti prima della combine, tanto che Winston era ritenuto da tutti gli addetti ai lavori il QB più pronto a giocare in NFL ta tutti quelli in uscita dal college anche prima della esibizione al Lucas Oil Stadium, quanto i numerosi problemi "off field" in cui questo giovane atleta finisce troppo spesso per ritrovarsi.

Riuscirà il 21enne Winston (poco più di un adolescente, in pratica...) a "maturare" così tanto e così in fretta, al punto da riuscire - dal prossimo mese di settembre - a caricarsi sulle spalle un team di professionisti e a condurlo fuori dalle sabbie mobili cui i Tampa bay Buccaneers sono sprofondati in questi ultimi anni?

E soprattutto, un ragazzo che al college ha avuto così tanti problemi off-field, come reagirà dopo avere apposto la sua firma ad un contatto di svariati milioni di dollari? Metterà la testa a posto o diventerà ospite fisso delle pagine di cronaca nera dei principali quotidiani statunitensi?

Forse, più che di un "QB coach", ci sarebbe bisogno di un "life coach" per il buon Jameis, cioè di qualcuno che gli insegni a stare al mondo senza combinare un guaio dopo l'altro, piuttosto di qualcuno che gli spieghi come lanciare ad un WR in doppia copertura....

sabato 21 febbraio 2015

Mariota il più atletico, Winston il più tecnico

Dopo le interviste rilasciate nei giorni scorsi, quest'oggi Marcus Mariota e Jameis Winston si sono per così dire "sfidati" sul terreno di gioco, nel corso della NFL scouting combine di Indianapolis.

E i due principali prospetti nel ruolo di QB non hanno tradito le attese confermando anche al Lucas Oil Stadium di essere senza alcun dubbio i quarterback più interessanti tra quelli in uscita dal college.

Mariota ha in particolare mostrato tutto il suo atletismo, facendo segnare il miglior tempo tra i QB nelle 40 yards, corse con un notevole 4'52'', quasi mezzo secondo in meno rispetto a un Winston apparso un po' appesantito, e che per percorrere la stessa distanza ha fatto fermare il cronometro a 4 secondi e 92 centesimi.

Ma un quarterback non deve essere un velocista, soprattutto in un sistema "classico" e tipicamente "PRO style" come quello che utilizzeranno i Bucs di Lovie Smith e dell'OC Dirk Koetter.

Il giocatore Hawaiano ha dunque prevalso nelle prove atletiche (Mariota è stato superiore a Winston anche nelle prove di salto oltre che nelle 40 yards) ma da un punto di vista strettamente tecnico, analizzando i tentativi di lancio, la prova più convincente di tutte è stata invece quella fornita dal prodotto di Florida State. Winston ha completato tutti e 16 i passaggi tentati, mentre Mariota si è fermato a un comunque più che buono 13 su 15.

Dal Tampa Tribune, ecco il commento del GM dei Bucs, Jason Licht, su quanto fatto vedere dai due giocatori:
“They both showcased and accentuated their strengths,'' Bucs general manager Jason Licht said in a text message afterward. “Both looked very impressive. Love the fact they both laid it all out there for everyone to see, along with all the others.''

Parole lusinghiere per questi due giocatori le ha spese anche l'HC dei Dallas Cowboy, Jason Garrett:
"Marcus and Jameis are the best in this class and they will be franchise guys for teams in this league''

L'ex GM di Tampa Bay, Mark Dominik, ha invece confermato la sua preferenza per il QB da Oregon; questo un suo tweet postato al termine delle prestazioni di Marcus e Jameis:
"Both Mariota and Winston threw very well in combine workout, effortless and w/ arm strength. I still have Mariota as #1 QB in draft.''

venerdì 20 febbraio 2015

Combine, Mariota e Winston incontrano la stampa


Prosegue ad Indianapolis la NFL scouting combine, e naturalmente l'attenzione generale, non solo dei Bucs, è per i due principali QB impegnati al Lucas Oil Stadim, e cioè Marcus Mariota e Jameis Winston,

In attesa di vederli impegnati sul campo da gioco - sabato li vedremo entrambi effettuare dei lanci - tra ieri ed oggi i due giocatori hanno incontrato la stampa, rilasciando dichiarazioni, per lo più di circostanza, circa il loro futuro nel mondo dei Professionisti.

Il primo a parlare con i giornalisti è stato l'ex stella di Oregon, Marcus Mariota. Il nativo di Honolulu si è detto molto sicuro dei propri mezzi e delle proprie possibilità di fare bene in NFL (dichiarazioni tratte dal Tampa Bay Times):
"As a competitor, any person will tell you he’s the best. I truly believe that in myself,'' Mariota said Thursday at the NFL scoring combine. "We’ll see whatever decision is made but I’ve got to go in with that mentality. Any player will stand in front of you and tell you that they’re confident in their abilities. I’m no different. I feel what I’ve been able to do at the University of Oregon, what I’ve learned, has prepared me for this level".

E' stato poi chiesto a Mariota come si sta preparando ad affrontare il passaggio dal college all'NFL, non essendo abituato a chiamare i giochi nell'huddle dato che ad Oregon imperava un attacco di tipo spread.

Questa la risposta di Mariota, che nei giorni scorsi si è allenato con il QB coach dei Browns, Kevin O'Connell, proprio per iniziare a prendere confidenza con un tipo di attacco "tradizionale" a cui il ragazzo non è abituato:
"While working with Kevin O’Connell, he’s given me a play sheet and at night, he’s told me to just read the play calls out loud,'' Mariota said. "That’s something little but as this process goes, it’s going to help me with whatever team that I get to in just speaking in the huddle and articulating the plays. It’s new. I haven’t done it since high school, so it’s been awhile. To everyone, it seems like a little detail but that is kind of a big thing. There’s other things as well as far as the three-, five-, and seven-step drops from center. That’s all stuff I’m been able to work on the last month and will continue to work on.''

Più "frizzanti" mi sono sembrate le dichiarazioni di Jameis Winston, cosa del resto abbastanza inevitabile considerando il carattere più esuberante di Jameis rispetto al più pacato Marcus. 

Se Mariota aveva per così dire "volato basso", il buon Winston ha regalato alla stampa parecchie dichiarazioni interessanti, così riassunte da Rick Stroud del Times:
"He talked about winning the Super Bowl. Next year. Forget Marcus Mariota. He talked about beating Peyton Manning and Tom Brady. He even mentioned wanting to be in the Pro Football Hall of Fame".

In primo luogo, dunque, Winston ha detto che lui non sente tanto la sfida con Mariota quanto quelle con Brady, Manning e i top players nel ruolo di QB, visto che il suo obiettivo - in tempi molto stretti - è quello di vincere nientemeno che il Super Bowl:
"I'm not into no competition type of thing. I'm out here to win games and be the face of someone's franchise,'' Winston said. "This is not no competition just between me and Mariota, because one thing about me, I'm plan on winning the Super Bowl next year so it's going to be Jameis versus Peyton Manning and Jameis versus Tom Brady. I want to be viewed like that. After all this combine stuff, you're not going to hear no more about Jameis Winston and Marcus Mariota. But I want my name to stay relevant the next 15 to 20 years of my career.''

In apertura di conferenza stampa Winston ha ricordato gli errori "off field" commessi negli anni scorsi che ne hanno un po' "macchiato" l'immagine, e che però intende lasciarsi alle spalle:
"I want to let you all know, I know I've made mistakes and I know I have a past,'' he said. "Right now it's about me moving forward and earning the trust of all these teams,'' Winston said. "By saying that, I'm a competitor and I know what I'm capable of doing, so I will be throwing tomorrow at the combine.''

A proposito di alcuni presunti problemi alla spalla che utilizza per lanciare, Jameis ha tranquillizzato la platea:
"I had an MRI just like everyone else. I'm been playing football since I was 4 years old and my shoulder has been fine. I got the same shoulder I done had the past two years at Florida State.''

Infine, queste le parole di Jameis circa la possibilità di essere scelto dai Bucs, e di continuare a giocare a football nello stesso Stato, la Florida, in cui ha frequentato il college: 
"I think it would be a privilege to play in Tampa, period, with the Florida State fan base and everything I have been involved with in the state of Florida. Coach Smith speaking highly of me, that already lets me know I'm a part of their program," Winston said. "I already have a trust factor in with him, and now all I have to do is accept his trust and gain his trust to help him out."

giovedì 19 febbraio 2015

La "testa calda" di Winston non spaventa Lovie Smith

E' iniziata la "NFL scouting combine" e nella giornata di ieri, ad Indianapolis, HC e GM delle varie squadre hanno rilasciato dichiarazioni e interviste ai numerosi giornalisti presenti.

Ed anche i "nostri" Lovie Smith e Jason Licht sono finiti sotto le luci dei riflettori, soprattutto in considerazione del fatto che saranno proprio i Bucs (a meno di trade down) ad aprire il draft di Chicago il prossimo 30 aprile, con la prima chiamata assoluta.

Come è noto, uno dei principali candidati per essere scelto con la first pick overall, il QB di FSU Jameis Winston, vanta nonostante la giovane età già numerosi problemi "off field", oltre ad una non indifferente "testa calda", tutte situazioni che fanno di questo giocatore un candidato per così dire "a rischio".

A precisa domanda, Lovie Smith ha però affermato che da parte sua non ci sono problemi a draftare Jameis con la pick n.1 e ad assegnargli di conseguenza il ruolo di "face of the franchise"; l'HC dei Bucs ha infatti rimarcato come Winston sia stato prosciolto dalle accuse di violenza sessuale risalenti al 2012, e ha detto che non c'è nulla che impedirebbe a Tampa Bay di draftare questo giocatore con la first pick overall, o quantomeno nulla collegato ai suoi problemi "off field".

Tratte dal Tampa Bay Times, ecco le parole di Lovie Smith:
“He’s been accused. Let’s talk about the elephant in the room,'' Smith said during a meeting with beat writers at the NFL scouting combine. "He’s been accused of a crime. There’s an allegation. He went through our court system. I have faith in our court system. He went through it. He went through the school justice system. He was cleared. He went through our court system and he was cleared. Exonerated. So what else can you do? I  would like to think that when people go through that, you wouldn’t bring that up the rest of your life on a young teenager, 20, 21-year-old, whatever ... you wouldn’t bring that up. That’s what we have to go on. We’ve done a lot of research. We’re going to do a lot more research on both guys. But from what I know right now, yeah, we’re okay with where he is.''

Nessun problema, dunque, per coach Smith circa la "testa calda" di Winston, probabilmente il tallone d'Achille del prodotto da Florida State University. In quanto a Mariota, sempre Smith ha sottolineato come anche il QB originario delle Hawaii sia sotto attenta osservazione, nonostante il tipo di attacco attuato da Oregon, così lontano da quello "classico" di un team NFL.

Circa poi i reati minori, chiamiamoli così, commessi da Winston (dal furto delle chele di crostaceo in un supermarket alle frasi offensive sempre a sfondo sessuale urlate al campus universitario), Smith non ha "perdonato" questa cattiva condotta ma ha detto che simili precedenti non costituiscono comunque una sorta di "death sentence". Eccole parole del coach:
“They’re bad decisions and, believe me, he’s been drug across the mud for them,'' Smith said. "They’re following him and that’s what should happen. The bad decisions I’ve made, they’re going to stay with you the rest of your life and yeah, he needs to stand up and no, we can’t have our guys doing that right there. I’d be disappointed in my sons or anybody else, like everyone is disappointed in him. I assume he’s going to say, “Hey, that was dumb and stupid of me to do that.’ Florida State reacted to that also. Those are bad. But to take somebody off, to say you’re not going to let them earn a living based on that, there’s got to be something a little bit more than that to do that.''

Smith ha inoltre sottolineato che non ci sarà nessun membro del CS diTampa Bay che sarà chiamato a svolgere il ruolo di "baby-sitter", nel caso in cui alla fine i Bucs dovessero draftare proprio Winston:
“No, we don’t want to be babysitters. I have kids myself,'' Smith said. "We’re going to give direction but we want to bring in men that are going to make good decisions. You have to have a commitment to the team and part of that is showing up and doing what you need to do. Especially the quarterback position. But at the same time, there’s a reason we have people in place in a lot of different reasons. We have a player development director and a part of my role is to be in that role a little bit, whether it’s father figure, head whatever, to set the pace on how you’re supposed to act and to  teach young men. I look at the head coaching position a little differently. I am involved and I do give advice and a lot of times it steps from coach to father figure.''

Infine, l'allenatore dei Bucs ha espresso la propria soddisfazione per poter assistere, nella giornata di sabato, alla sfida Mariota vs Winston, direttamente alla "combine" di Indianapolis, e a proposito dell'ex QB di Oregon, questo è il parere di Lovie:
"He’s big, he’s strong, he’s got a strong arm, he can make all of the throws that a quarterback is to make. We’ve seen him make those throws,'' Smith said. "He's athletic, he can buy time with his feet. The amount of interceptions he’s thrown, I know a lot of the passes he’s thrown are screens. But you can’t blame him for the system. That’s where he is, and they won a lot of games with that system. But a part of that system is throwing the ball also.''

mercoledì 18 febbraio 2015

Sia Winston che Mariota presenti alla "combine"


I due giocatori che un po' tutti gli addetti ai lavori ritenogno tra i principali candidati ad essere scelti dai Bucs con la prima scelta assoluta - i QB Jameis Winston e Marcus Mariota - saranno presenti alla NFL scouting combine, in programma in questi giorni a Indianapolis.

In realtà, arrivati a questo punto, e cioè ormai ad un paio di mesi dal draft, il front office di Tampa Bay dovrebbe conoscere vita morte e miracoli sia di Marcus che di Jameis e non credo che questa "combine" - un evento decisamente "pompato" e sopravvalutato - possa rivelare chissà quale novità clamorosa a proposito di questi due giocatori.

Dopo averli visti al college impegnati in tante partite, dubito che basteranno i pochi momenti di Indianapolis a far cambiare idea sull'effettivo valore di questo o quel giocatore, tanto è vero che i prospetti più importanti potrebbero anche permettersi di "disertare" questo evento, utile più che altro ad allenatori e GM per approfondire la conoscenza dei giocatori meno noti tra quelli in uscita dal college.

Ad ogni modo, sia NFL Network che ESPN hanno confermato la presenza a Indy dei due "papabili" per la first pick overall; nella giornata di sabato sarà infatti possibile vedere al Lucas Oil Stadium sia Winston che Mariota impegnati in sessioni di lanci. Ribadisco: ma occorre la "combine" per capire come lancia Jameis e che tecnica di passaggio abbia Marcus...?!  Al di là delle sessioni di lancio, la "combine" sarà anche l'occasione per le squadre di "intervistare" i giocatori, sia pure per pochi minuti.

Winston ha trascorso gli ultimi giorni ad Ann Arbor, presso l'Università di Michigan, dove ha lavorato con coach Jim Harbaugh, l'ex HC dei '49ers ora capo allenatore dei Wolverines. Ma, come è noto, i punti interrogativi principali relativi all'ex QB di FSU non riguardano l'aspetto tecnico quanto i suoi problemi "off field"; viceversa, Mariota si presenta come un ragazzo esemplare e fuori dal campo non ha mai creato problemi nè è finito sulle pagine di cronaca nera dei giornali.

Rimane però il fatto che il gioco praticato da Oregon è molto diverso da quello "classico" di un team NFL e per il QB Hawaiano sarebbe necessario un lungo apprendistato prima di poter scendere in campo come starter. Difficile che i Bucs possano permettersi il lusso di tenere sulla sideline la propria first pick overall per una buona parte della stagione...

Ad ogni modo, in questa lunghissima offseason, ben venga anche la NFL scouting combine, ossia il primo impatto dei prossimi rookie con il mondo NFL e la possibilità da parte di HC, GM e semplici tifosi per cercare di conoscere un po' più a fondo le giovani speranze della "classe 2015".

domenica 15 febbraio 2015

Vincent Jackson, tagliarlo sarebbe un grave errore

Nelle ore successive al taglio del QB Josh McCown, si erano diffuse voci - abbastanza inquietanti - relative al futuro del WR Vincent Jackson con la maglia dei Bucs.

Jackson è legato a Tampa Bay sino a tutta la stagione 2016 compresa, e per i prossimi due anni il WR #83 si metterà in tasca la cifra considerevole di quasi 20 milioni complessivi (per la precisione, 9,7 milioni di dollari sia nel 2015 che nel 2016).

Le "news" - o per meglio dire i "rumors" -  che circolavano erano, in sintesi, i seguenti: o Vincent Jackson avrebbe accettato un robusto taglio al suo ricco contatto, oppure il suo destino sarebbe stato analogo a quello di McCown.

Spero si trattasse di voci infondate, per il semplice fatto che i Bucs - nella situazione attuale - non possono permettersi il lusso di perdere un giocatore del calibro di Vincent Jackson.

Quasi 20 milioni per i prossimi due anni sono tanti soldi, probabilmente troppi, ma può forse Tampa Bay - che nel 2015 schiererà un QB rookie (Mariota o Winston che sia) o comunque un giocatore (Mike Glennon) la cui esperienza è  assai limitata nonostante il prossimo sia il suo terzo anno in NFL - rinunciare a due mani sicure come quelle di VJax?

Jackson è un bersaglio affidabile, non sarà più il fuoriclasse di 2/3 anni fa ma rimane pur sempre un signor giocatore. E sopratutto, farne a meno vorrebbe dire restare con un solo ricevitore importante (Mike Evans), che verrebbe raddoppiato costantemente dalle difese avversarie, rendendo difficile, se non impossibile, la vita a chiunque sarà il prossimo QB dei Bucs.

Vincent Jackson a mio avviso deve rimanere, chiaramente la soluzione ideale sarebbe trovare un accordo con il giocatore per liberare un po' di spazio dal salary cap, ma se il WR #83 rinunciasse a tagliarsi lo stipendio, beh, credo che Licht e Smith dovrebbero far buon viso a cattivo gioco, e tenersi Jackson a roster nonostante il fardello dei quasi 10 milioni di dollari a stagione previsti dal suo contratto.

E' vero che, rilasciando il giocatore, con i soldi così risparmiati si potrebbe investire pesantemente sulla OL, ma che utilità avrebbe portare a Tampa validi offensive lineman togliendo contestualmente al nuovo QB uno dei principali bersagli a cui lanciare il pallone?

Rilasciare Josh McCown è stata una mossa condivisibile, dato che non avrebbe avuto senso pagare 5 milioni di dollari un giocatore destinato in ogni caso a recitare nel 2015 il ruolo di backup QB; viceversa, privarsi di Jackson sarebbe a mio avviso una mossa sbagliata , e mi auguro che Licht e Smith ci pensino molto, molto bene, prima di prendere seriamente in considerazione l'ipotesi di disfarsi di uno dei (solamente) due "veri" WR che abbiamo attualmente a roster. 

venerdì 13 febbraio 2015

I possibili scenari dopo il taglio di McCown

Il taglio di Josh McCown credo abbia colto di sorpresa non pochi tifosi: si pensava che, tra i due QB che i Bucs avevano a roster, sarebbe stato infatti Mike Glennon quello predestinato a salutare Tampa. E invece...

Si riteneva questo soprattutto in considerazione del fatto che Lovie Smith aveva tenuto il Giraffone da NC State a marcire sulla sideline negli ultimi due mesi di campionato, nonostante in campo Josh McCown inanellasse disastri in serie.

Ed era opinione abbastanza diffusa che nella stagione 2015 il veterano McCown sarebbe rimasto a svolgere il ruolo di "tutor" a uno tra Winston o Mariota, mentre Glennon sarebbe stato "tradato" nel corso della FA in cambio di una scelta al quinto/sesto giro.

La decisione di Lovie Smith di tagliare McCown apre invece scenari nuovi per Tampa Bay.

I Bucs potrebbero ad esempio avere deciso di rinunciare a draftare un QB, stabilendo di puntare su Glennon o, al limite, su un free agent, ma comunque né su Mariota né su Winston. In questo caso la first pick overall verrebbe utilizzata per una trade down oppure per rinforzare una delle due linee, difensiva (Leonard Williams?) o offensiva (Brandon Scherff?) che sia.

In realtà però il rilascio di Josh McCown non esclude che l'obiettivo dei Bucs per il prossimo 30 aprile sia sempre uno tra Winston o Mariota. Semplicemente, tagliando il veterano ex Bears ci si sarebbe liberati di un contratto pesante, decidendo che a fare da "mentore" al QB rookie sarà lo stesso Glennon oppure un veterano da acquisire in free agency a un costo infinitamente minore rispetto ai quasi 5 milioni di dollari previsti dal contratto di McCown per il 2015.

Quindi, tutto è ancora possibile; e allo stato dei fatti non credo si possa – ad oggi – sostenere che il taglio di McCown apra automaticamente le strade a uno tra Mariota o Winston, così come è ancora tutto da stabilire che questa mossa aumenti le possibilità di Mike Glennon (di fatto l'unico quarterback rimasto a roster) di diventare il QB titolare per la prossima stagione.

Solo se nel corso della free agency anche Glennon lasciasse Tampa avremmo la certezza assoluta che dal draft arriverà un QB starter, a cui poi andrebbe affiancato un veterano a basso costo per fargli da backup. E in questo caso dovrebbe essere più Winston che Mariota il probabile "prescelto", considerato che Jameis potrebbe partire starter dalla prima settimana a differenza di Marcus, che come è noto necessiterebbe di un rodaggio più lungo per acquisire i rudimenti di un attacco PRO style.

Ma fino a che il Giraffone rimarrà a roster, tutti gli scenari sono possibili. Come ho già avuto modo di dire, speriamo soltanto che Licht e Smith stiano seguendo una strategia ben precisa e delineata, in cui non ci sia spazio né per improbabili improvvisazioni né per soluzioni estemporanee dell'ultimo minuto...

giovedì 12 febbraio 2015

I Bucs rilasciano Josh McCown!

Il QB Josh McCown non è più un giocatore dei Tampa Bay Buccaneers!

Nella giornata di ieri i Bucs hanno infatti rilasciato McCown, che pure aveva un altro anno di contratto con Tampa Bay e che a detta di quasi tutti gli esperti sarebbe rimasto in Florida per svolgere il ruolo di "tutore" al QB - Mariota o Winston che fosse - chei Bucs avrebbero draftato il prossimo 30 aprile.

E invece sarà Mike Glennon, a meno di ulteriori novità, ad essere confermato e a "giocarsela" con il nuovo QB,  sempre che non si aprano nuovi scenari in vista del draft.

Che non sia più un QB l'obiettivo numero uno di Tampa? Verrà data piena fiducia a Glennon e si cercherà, con la first pick overall, di rinforzare la linea difensiva o quella di attacco?

Vedremo nei prossimi giorni quali sviluppi seguiranno a questa (abbastanza) inaspettata notizia, appena arrivata da One Buc Place!

martedì 10 febbraio 2015

Draft, quali sono le alternative a Winston o Mariota?

Tra circa 80 giorni i Tampa Bay Buccaneers saranno chiamati a scegliere il primo giocatore in assoluto nel draft 2015.

Come è noto, fino ad ora le discussioni su chi potrà essere il "prescelto" sono ruotate quasi esclusivamente intorno a due nomi, quelli dei QB Marcus Mariota e Jameis Winston.

Ma è possibile che tra i due litiganti spunti a sorpresa un terzo giocatore?

Si sa che Lovie Smith è molto "tiepido" nei confronti di Mike Glennon, che in teoria dovrebbe essere il QB del futuro, ma che molto probabilmente proseguirà lontano da Tampa la sua carriera NFL, considerata la scarsissima considerazione mostrata nei suoi confronti da parte di Smith soprattutto nella parte finale della stagione 2014.

Se però il nuovo OC Koetter convincesse Lovie che Mike Glennon merita essere il QB starter dei Bucs edizione 2015 e qualora non si concretizzassero ipotesi di "trade down", su quale giocatore potrebbe orientarsi Tampa Bay con la first pick overall?

I nomi interessanti non mancano, vediamo chi potrebbero essere cinque potenziali candidati al ruolo di prima scelta assoluta al di là della coppia Winston/Mariota.

Leonard Williams, DE/DT, USC
La linea difensiva dei Bucs necessita di importanti miglioramenti e di innesti di elementi di valore, perché a parte il fuoriclasse Gerald McCoy e il tutto sommato decente Clinton McDonald, c'è poco da stare allegri. Michael Johnson, che dopo avere firmato un quinquennale da 43,5 milioni di cui 24 garantiti doveva essere il punto di forza del reparto è reduce da una stagione molto deludente, Bowers e Clayborn sono free agent e difficilmente verranno riconfermati, Gholston e Spence sembrano essere al massimo dei validi rincalzi, con il solo Jacquies Smith a rappresentare l'unica nota abbastanza positiva emersa in questo reparto nel corso del 2014.

E dunque, per una D-line così malmessa, l'eventuale inserimento di Leonard Wililams, esplosivo DE/DT da USC, da molti ritenuto il giocatore più talentuoso dell'intero draft, sarebbe un innesto davvero coi fiocchi. Un Michael Bennett più giovane e con più classe; davvero un peccato lasciarsi sfuggire un giocatore del genere.

Randy Gregory, DE, Nebraska
Rimanendo alla difesa, un altro elemento di spicco del draft è il DE Randy Gregory, da Nebraska. Non dotato di un fisico particolarmente possente, ma con una agilità ed una esplosività fuori dal comune, Gregory è l'alternativa principale a Leonard Williams, per quella squadra che - in questo draft - volesse rinforzare in maniera importante la propria linea difensiva.

Brandon Scherff, OT/G, Iowa
Anche l'altra linea dei Bucs, quella offensiva, ha bisogno di innesti importanti, dopo l'assoluto fallimento di quanto fatto vedere su campo da Collins, Mankins e soci nel corso del 2014. Brendon Scherff, da Iowa, rappresenterebbe un upgrade importante per la linea offensiva. Giocatore versatile, OT in grado di coprire anche il ruolo di G, Scherff potrebbe dare un'altra dimensione al gioco sulle corse e alla protezione del QB. Giocatore molto interessante, forse non al punto da investirci una prima scelta assoluta ma in grado, sulla carta, di migliorare - da subito e in maniera notevole - il rendimento della OL.

Andrus Peat, OT, Stanford
In alternativa a Scherff, anche Andrus Peat da Stanford potrebbe rappresentare un upgrade di rilievo per la OL. Grosso ma al tempo stesso agile e tutt'altro che legnoso, Peat è un offensive lineman che aiuterebbe e non poco la disastrata linea offensiva dei Bucs. Come detto per Scherff, anche Peat forse non è un prospetto da first pick overall, ma uno su cui puntare in maniera decisa se l'obiettivo è quello di inserire talento e dare tutto un altro spessore a quello che è forse il peggior reparto in assoluto della squadra, la linea offensiva.

Amari Cooper, WR, Alabama
Infine, chiudiamo con una "scelta impossibile", un lusso che i Bucs potrebbero permettersi solo se - eventualità non realizzabile - in free agency riuscissero a sistemare i mille buchi presenti a roster. Cooper è il miglior WR del draft, e una coppia di WR composta da Mike Evans ed Amari Cooper sarebbe il sogno di tutti i QB dell'NFL. E forse anche un Josh McCown qualsiasi riuscirebbe, con due fenomeni del genere a cui lanciare il pallone, a sembrare un vero giocatore di football...!

sabato 7 febbraio 2015

Butch Barry, un assistant coach per la OL

La linea offensiva è stato uno dei reparti più in difficoltà nel corso della stagione 2014.

Nonostante non mancassero i giocatori (sulla carta) di buon livello come ad esempio la guardia Logan Mankins, il centro Dietrich-Smith e il tackle Anthony Collins, la OL ha fornito un rendimento davvero mediocre, offrendo scarsa protezione al QB nei giochi di passaggio e non riuscendo quasi mai ad aprire varchi decenti ai RB nelle azioni di corsa.

Lovie Smith ha confermato l'allenatore della linea offensiva George Warhop, ma da quest'anno ha deciso di affiancargli Butch Barry, da ieri nuovo "assistant offensive line coach" e reduce da cinque stagioni a Central Michigan University come coach della OL e dei TE.

I Bucs hanno anche annunciato l'ingaggio di Andrew Weidinger (negli ultimi tre anni ad Atlanta dove ha lavorato insieme al nuovo dei Bucs OC Dirk Koetter) nel ruolo di "offensive quality control coach" e promosso Miles Smith (uno dei figli di Lovie) a "defensive quality control coach" da semplice "coaching assistant".

venerdì 6 febbraio 2015

L'ex GM Dominik sceglierebbe Marcus Mariota

Jameis Winston o Marcus Mariota, chi tra i due principali QB disponibili al prossimo draft sarà scelto da Tampa Bay con la first pick overall?

E' questa la domanda che tiene banco tra i tifosi dei Bucs, dato che l'unica alternativa credibile a Winston o Mariota sembrerebbe essere una trade down, anche se difficilmente ci sarà un team disposto ad offrire a Tampa una proposta irrinunciabile per accaparrarsi la prima scelta assoluta.

Winston o Mariota, dunque, è il "dilemma".

E nonostante l'ex QB di Florida State sia al momento considerato più pronto per l'NFL e sia maggiormente gradito alla fan base dei Bucs, l'ex General Manager di Tampa Bay Mark Dominik - oggi analista di ESPN - ha fornito una risposta diversa: se dipendesse da lui, con la first pick i Bucs drafterebbero infatti Marcus Mariota.

Dominik sostiene che entrambi i giocatori siano dotati di analogo talento, ma i problemi "off field" di Winston lo avrebbero spinto - se fosse ancora al posto di Jason Licht - a scegliere il prodotto da Oregon anziché quello da FSU.

Tratte dal Tampa Bay Times, ecco le parole di Mark Dominik:
"I think you take Mariota. That's who I would take right now,'' Dominik said. "To me, the talent level is not that different. Mariota has got a quick release, they're both very smart, they both understand offenses, they both get the ball out, there's a lot things that are very similar. But the thing that's different is the fact that there's an X factor in Winston right now. If you don't feel comfortable saying he's the face of the franchise, I don't think the difference is enough to sit there and say you don't take Mariota.''

Sono i "problemi" fuori dal campo da football (dall'aggressione a sfondo sessuale ad altre "infrazioni" minori) a far ritenere a Dominik che Winston sarebbe una scelta "pericolosa" per Tampa Bay:
"They've got to find out whether or not they can trust him to be the face of the franchise and hold that up to the level you have to in the National Football League ,'' Dominik said of Winston. "I think the main way to do that is a couple questions. The first thing I would ask him is give me a reason why I can trust you. Show me something you've done in the last three months why I can trust you. Then I would follow it up with, "Okay, now give me another one.' Because I want to see if he's really working at it because that's the most important thing about Jameis Winston, is whether or not you can trust him to run your organization.''

Vedremo il 30 aprile se anche per Jason Licht, il successore di Dominik come GM dei Bucs, i problemi "off field" saranno determinanti per decidere chi sarà il nuovo QB di Tampa Bay... a meno che, a sorpresa, Licht & Smith non decidano di draftare ad esempio Leonard Williams oppure di accettare una trade down, ipotesi queste al momento abbastanza remote...

martedì 3 febbraio 2015

Ancora problemi con la giustizia per Warren Sapp

Tanto grande su un campo da football, quanto incapace di far parlare di sè in termini positivi fuori dal rettangolo di gioco. Warren Sapp, pietra angolare dei Bucs "world champions 2002", nonché dal 2013 membro della Hall of Fame, è di nuovo nei guai con la giustizia.

L'accusa della polizia, che ha condotto l'ex giocatore in carcere prima di rilasciarlo fissando l'udienza per il 23 febbraio, risale alla notte del Super Bowl.

In pratica a Sapp viene contestata l'aggressione a due prostitute con cui stava per così dire "contrattando" le prestazioni in un albergo di Phoenix; urla e grida provenienti dalla stanza di Sapp alle 2:30 del mattino hanno indotto il personale dell'albergo a chiamare la polizia, e da qui l'ex QB Killa è finito direttamente in carcere.

NFL Network, la televisione per cui Sapp lavorava come analista dal 2008 e per la quale aveva seguito il Super Bowl XLIX, ha provveduto immediatamente a licenziarlo.

Già in occasione di un altro Super Bowl, quello del 2010, Warren Sapp era finito nei guai con la legge con l'accusa, poi caduta, di violenze domestiche. E che per l'ex #99 la vita dopo il football sia terribilmente complicata lo dimostra anche la condizione di "bancarotta" che venne dichiarata ai suoi danni nel 2012 a causa dei tanti debiti accumulati.

Tornando ai "fattacci" di domenica notte, Sapp ha ammesso che stava trattando con le due "escort", ma ha negato di avere commesso atti di violenza nei loro confronti.

Davvero un peccato che Sapp, ormai 42enne e dunque - in teoria - uomo "maturo" e non più giovane scavezzacollo, riesca sempre a individuare un modo per ritrovarsi nei guai. Finire in situazioni simili gli riesce bene quasi quanto, nei bei tempi andati, gli riusciva di mettere al tappeto i QB avversari...

lunedì 2 febbraio 2015

Offseason, ecco le date da ricordare

La stagione 2014 si è conclusa con l'avvincente Super Bowl XLIX, uno dei più intensi ed emozionanti di sempre, giocato da due grandi squadre come Patriots e Seahawks e deciso solamente negli ultimi secondi di match, a differenza di quanto era accaduto dodici mesi fa quando a Meadowlands, nel SB XLVIII, Seattle aveva travolto Denver in una gara a senso unico.

Quest'anno il Vince Lombardi Trophy ritorna dunque a Boston, da quei Patriots che vantano nelle proprie fila tanti ex giocatori di Tampa Bay; oltre al RB LeGarrette Blount, che vedete qui in foto, vanno menzionati il CB Darrelle Revis, il TE Tim Wright e il LB Jonathan Casillas, tutti transitati recentemente a One Buc Place e oggi freschi "World Champions" con la maglia di New England.

Tra i Seattle Seahawks da sottolineare l'ottima prova del DE Michael Bennett, un altro ex Bucaniere che, a parte la rissa scatenata negli ultimi secondi di gioco a partita ormai persa, ha comunque disputato un partita da protagonista, a conclusione di due stagioni davvero brillanti con l'uniforme di Seattle.

E dire che, al termine della stagione 2012, HC e GM dell'epoca (Schiano e Dominik) decisero di non proporre a Bennett ch nel frattempo era diventato free agent un nuovo contratto (ne parlai QUI), nonostante il giocatore fosse stato di gran lunga il miglior DE di Tampa Bay in quella stagione. Il motivo? Un problema alla spalla che a loro avviso avrebbe dovuto impedire a Bennett di continuare a giocare a football ad alto livello. Evidentemente, GM e HC erano male informati considerato lo standard da fuoriclasse mostrato da Bennett nelle stagioni 2013 e 2014.

Terminata dunque la stagione 2014, vediamo ora quali sono le date più importanti da ricordare di questa lunghissima offseason NFL, ormai ufficialmente iniziata,

16 febbraio: è il primo giorno per designare eventuali "Franchise Players". Considerati i Free Agents dei Bucs (QUI trovate il punto sulla situazione contrattuale in casa Tampa Bay), sembra abbastanza improbabile che Licht e Smith utilizzeranno il Tag per qualcuno dei nostri FA.

17-23 febbraio: anche quest'anno, come dodici mesi fa, è previsto nella seconda metà di febbraio presso il Lucas Oil Stadium di Indianapolis un appuntamento molto atteso, la "NFL scout combine". Come è noto, si tratta di un  meeting in cui allenatori e GM valuteranno alcuni prospetti, impegnati in test e prove, in vista del draft. La "combine" è un evento importante anche se probabilmente sopravvalutato, poiché non è chiaramente possibile valutare pienamente un giocatore sulla base di quanto mostrato in una occasione di questo tipo, quanto piuttosto da come ha giocato nel corso delle stagioni trascorse al college.

10 marzo: tutte le squadre devono trovarsi al di sotto del salary cap; terminano a questa data tutti i contratti la cui scadenza era il 2014 e, di fatto, inizia la stagione 2015 anche dal punto di vista dei contratti.

19 marzo: prende avvio ufficialmente in questa data la free agency. Come gestiranno i Bucs la FA 2015? Speriamo in maniera più avveduta di quanto fatto dodici mesi  fa (senza più "genialate" alla  Josh McCown, please....).

20 aprile: le squadre che hanno confermato il proprio Head Coach  possono svolgere il primo workout: per Tampa Bay dunque appuntamento al 20 aprile, per il primo "impatto" datato 2015 sul campo da football. Per i team che hanno un nuovo HC, i workouts potranno invece iniziare a partire dal 6 aprile.

Metà aprile (circa): di solito è in questo periodo, più o meno a metà del mese di aprile, che viene reso noto il calendario; lo scorso anno l'opener dei Bucs ebbe luogo al RJS contro Carolina, a cui seguì un ulteriore match casalingo contro St. Louis. Come sarà articolato il calendario 2015? Ancora un paio di mesi abbondanti di pazienza, per conoscere la "schedule" 2015.

30 aprile: E' tempo di draft! A differenza degli ultimi anni, in cui questo evento si svolgeva al Radio City Music Hall di New York, il draft 2015 avrà luogo a Chicago. E per i Bucs sarà un draft di fondamentale importanza, potendo disporre della scelta più preziosa, la first pick overall.

Queste, in  sintesi, sono le date più rilevanti da ricordare relative alla offseason. Per le partite vere e proprie, purtroppo, abbiamo davanti a noi mesi e mesi di astinenza, visto che fino ad agosto, quando i Bucs 2015 scenderanno in campo per le partite di preseason, dovremo accontentarci di nulla di più che minicamp e workout...

domenica 1 febbraio 2015

Nè Lynch nè Dungy entrano nella Hall of Fame


Dopo l'ingresso di Warren Sapp nel 2013 e di Derrick Brooks nel 2014, si sperava di poter celebrare per il terzo anno consecutivo l'entrata di un rappresentante dei Tampa Bay Buccaneers nella Hall of Fame di Canton.

Purtropop questa volta è andata male, e per i due candidati "targati" Bucs - la safety John Lynch e l'head coach Tony Dungy - l'appuntamento con gli "immortali" del football è per il momento rinviato.

Tra gli esclusi eccellenti, oltre a Lynch e Dungy, da segnalare anche il WR Marvin Harrison, il QB Kurt Warner e l'OT Orlando Pace, ritenuti alla vigilia delle votazioni tra i candidati con più probabilità di entrare nella HoF.

Qeusto l'elenco di coloro che nel prossimo mese di Agosto saranno introdotti a Canton:

- Junior Seau
- Charles Haley
- Will Shields
- Jerome Bettis
- Tim Brown
- Bill Polian
- Ron Wolf
- Mick Tingelhoff

L'unico, irrilevante, legame tra i Bucs e i neo eletti nella Hall of Fame riguarda il WR Tim Brown, che trascorse a Tampa l'ultima stagione della sua carriera senza peraltro lasciare alcuna taccia concreta del suo passaggio in Florida (24 passaggi ricevuti per 200 yards e 1 TD le sue statistiche della stagione 2004).