venerdì 29 giugno 2012

Giles, Sears e il problema delle "concussions"

Jimmie Giles e Arron Sears
Cosa accomuna due ex giocatori dei Bucs, Jimmie Giles ed Arron Sears? All'apparenza poco o nulla, perché se Giles a cavallo tra gli anni '70 e '80 ha avuto una luminosa carriera con Tampa Bay, al punto da essere uno dei membri del Ring of Honor della squadra, Sears ha invece giocato di recente solamente tre stagioni con i Bucs, per essere costretto poi a ritirarsi a causa di gravi disturbi neurologici mai del tutto chiariti.

Ebbene, oggi questi due giocatori sono accomunati da una battaglia legale, che vede come controparte proprio la loro ex squadra, i Tampa Bay Buccaneers. Se, anche di recente, numerosi ex giocatori NFL avevano intentato cause contro la Lega per i problemi neurologici dovuti alle troppe “concussions” subite in carriera e le cui conseguenze sono state troppo spesso sottovalutate, è questa la prima volta in cui alcuni atleti ricorrono alle vie legali direttamente contro la loro ex squadra.

Jimmie Giles, che nel corso della sua carriera ha sofferto almeno di una dozzina di commozioni cerebrali, è oggi costretto ad affrontare problemi fisici non indifferenti: schiena e ginocchia a pezzi, problemi di memoria, e il dolore come compagno ormai inseparabile di ogni giornata. Una situazione talmente grave da fargli affermare che, se avesse saputo a quali conseguenze sarebbe andato incontro, non sarebbe mai diventato un giocatore professionista di football.

Ancora più grave è la situazione di Arron Sears, offensive lineman dei Bucs dal 2007 al 2009. Il ragazzo ha problemi neurologici molto seri, che anche nel suo caso si ritiene siano conseguenza dei colpi ricevuti alla testa nella sua pur breve carriera da giocatore di football; e le sue condizioni sono talmente precarie che non solo si è dovuto ritirare giovanissimo dall'NFL ma addirittura oggi non è più autosufficiente ed è costretto a farsi accudire dai genitori, e tutto questo a soli 27 anni...

Giles e Sears, insieme ad altri ex giocatori, hanno dunque deciso di chiamare in giudizio sia l'NFL che la Riddell, l'azienda produttrice dei caschi, nonché le rispettive squadre in cui questi atleti hanno militato, con l'accusa di avere trascurato le famigerate “concussions” e di averne loro taciuto i devastanti effetti.

Dunque, gli ex atleti accusano la Lega e le rispettive squadre di non avere rivelato e di avere tenuto in pratica nascoste ai giocatori le terribili conseguenze che - a lungo termine - questi ripetuti colpi alla testa sono in grado di produrre, oltre a non essere stati in grado di proteggerli in maniera adeguata. Il portavoce dei Bucs, Jonathan Grella, al momento preferisce non rilasciare alcun commento, su quella che è una situazione sicuramente poco piacevole, non semplice da affrontare e tantomeno da risolvere.

giovedì 28 giugno 2012

Nell'opener vs Carolina, start n.200 per Barber!

Ronde Barber, 199 presenze da titolare!
Il traguardo è di quelli importanti, e i Buccaneers hanno deciso che non dovrà passare inosservato: nell'opener del 9 settembre, quando al Raymond James Stadium arriveranno i Carolina Panthers, ci sarà onore e gloria per Ronde Barber, che in quella partita toccherà un traguardo davvero prestigioso: il match contro i Panthers sarà infatti la partita n.200 da titolare giocata dal CB (ora FS) che i Bucs draftarono nell'ormai lontano 1997 dalla Università di Virginia.   

Scelto al terzo giro (n. 66 overall), Ronde nella sua stagione da rookie non vide quasi mai il campo, ma ebbe modo di rifarsi ampiamente in quelle successive, al punto da giocare 199 gare consecutive da titolare, davvero un record importante in una lega logorante come l'NFL dove infortuni anche gravi sono all'ordine del giorno.

Nonostante il fisico all'apparenza "normale", il piccolo-grande Ronde è davvero un "iron man", e la sua striscia di 199 "start" consecutive è la più lunga tra tutti i giocatori in attività. Ma Barber - vincitore con i Bucs 2002 del Super Bowl n.37 - detiene altri record importanti: ad esempio, con 43 sack e 27 intercetti è l'unico giocatore nella storia dell'NFL ad avere messo a segno almeno 40 intercetti e 25 sack.

Credo che molti tifosi di Tampa Bay ricordino in particolare una giocata di Ronde, quel magico intercetto ai danni di McNabb a Philadelphia durante la finale di Conference del 2002, ritornato per 92 yards in endzone e che in pratica sigillò una vittoria che alla vigilia sembrava impossibile da conquistare e che invece diede ai Bucs lo slancio per andare poi a vincere il Super Bowl contro i Raiders...

Tornando all'attualità, nel corso della partita contro Carolina, il 9 settembre, i Bucs regaleranno ai tifosi una "gym sack" recante l'effigie di Barber, oltre ad ulteriori benefit (parcheggio gratis, sconti vari, ecc...), il tutto in onore del #20, e nella speranza di mettere a segno il "sold out" per la prima partita dei Bucs 2012, che sarà quella dell'esordio di coach Greg Schiano sulla sideline di Tampa Bay e la n. 200 per il veteranissimo Ronde Barber... per chi fosse interessato ad assistere "live" al match Buccaneers vs Panthers, i biglietti verranno messi in vendita a partire da venerdì 29 giugno.

lunedì 25 giugno 2012

Earnest Graham verso il ritiro dal football?

Earnest Graham in action!
La partita disputata a Wembley lo scorso 23 ottobre tra Bucs e Bears rischia seriamente di essere stata l'ultima gara di NFL disputata dal RB Earnest Graham. In quell'incontro infatti Graham si infortunò seriamente al tendine d'Achille, chiudendo anzitempo una stagione che da quel match in poi anche per i Buccaneers sarebbe stata un vero e proprio calvario, visto che – proprio iniziando dalla partita di Londra – Tampa Bay inanellò una serie impressionante e tutt'ora aperta di ben dieci sconfitte consecutive.

Nessuno può sapere se con Graham abile e arruolato i Bucs avrebbero concluso il 2011 in maniera diversa, fatto sta che senza poter contare su un giocatore versatile quanto importante nell'economia della squadra, da Wembley in poi fu solamente un disastro. Laddove, la settimana prima del match di Londra, i Bucs avevano sconfitto nientemeno che i New Orleans Saints grazie soprattutto ad una prestazione eccellente da parte di Graham, con 109 yards guadagnate sulle corse in sole 17 portate.

Earnest è ora fisicamente in buone condizioni ed ha pienamente recuperato dall'infortunio, ma a 32 anni per un RB reduce da un grave KO non è facile trovare posto in un team NFL. Ed è un peccato, perché credo che questo giocatore potrebbe ancora essere utile a parecchie squadre. Utilizzato da Morris sia come RB che come FB, Graham - che approdò ai Bucs nel 2004 come undrafted FA da Florida – ebbe con Jon Gruden la sua stagione migliore, dal punto di vista delle cifre. Nel 2007, con Carnell Williams out for season, fu proprio lui a guidare i Bucs ai play-off correndo per 898 yards e segnando 10 TD.

Poi, con Raheem sulla sideline ed in seguito all'esplosione di un altro undrafted RB, LeGarrette Blount, Graham vide ridursi progressivamente lo spazio a sua disposizione, finendo per lo più per essere (sotto) utilizzato come FB, con il compito di aprire varchi nelle difese avversarie proprio per Blount e Cadillac Williams. Lo scorso anno, prima dell'infortunio al tendine d'Achille, le sue quotaizoni come RB erano in rialzo grazie ad alcuni problemi fisici di Blount e all'inconsistenza degli altri RB a roster Madu e Lumpkin, ma tutto finì in quell'infausto pomeriggio di Wembley...

Adesso, pare che il tempo per Graham in NFL sia scaduto. In bocca al lupo per la sua vita extra-football a questo giocatore, che non sarà ricordato come un campione, ma a cui credo vadano riconosciuti meriti e qualità importanti, e non solo da un punto di vista tecnico: ottima etica lavorativa, irreprensibile fuori dal rettangolo di gioco, mai un problema o una polemica, anche quando il suo impiego venne "limitato" a quello poco gratificante di bloccatore, lasciando ad altri la gloria di portare il pallone e segnare TD. E soprattutto, speriamo che i Bucs – che per rinforzare il backfield si sono affidati a due rookie, Doug Martin e Michael Smith – non debbano rimpiangere la duttilità, la versatilità e l'esperienza del veterano che indossava la maglia numero 34...

venerdì 22 giugno 2012

Sono volati pugni tra Brian Price e Mark Barron

Brian Price: meglio non farlo arrabbiare!
E' venuta a galla in questi giorni di calma relativa, in cui sono terminati gli OTA e si attende l'avvio del training camp previsto per fine luglio, una storiaccia che vede per protagonisti due giocatori dei Bucs, il DT al terzo anno Brian Price e il rookie Mark Barron, prima scelta di Tampa Bay nel draft di quest'anno.

Il fatto risale a parecchio tempo fa, e in pratica altro non è che un episodio di “nonnismo”. Il veterano Price, nel corso di un meeting di giocatori, pretendeva che il rookie Barron gli cedesse il posto a sedere, l'ex Alabama non ne ha voluto sapere, e in cambio si è preso alcuni pugni in faccia, e ricevere sberle da un bisonte come Brian Price non deve essere un'esperienza particolarmente piacevole.

Forse anche per questo motivo Price non ha preso parte agli OTA successivi, rimanendo in California. Ufficialmente, per recuperare dai problemi fisici che in pratica ne limitano il rendimento dal suo approdo in NFL nonché dallo stress causato dalla morte improvvisa di una sorella, dopo che già in passato Price aveva perso due fratelli uccisi in scontri a fuoco tra gang rivali. In realtà, forse, anche per meditare su questo spiacevole episodio che lo ha visto protagonista.

La rissa tra Barron e Price non credo debba essere ingigantita, rimane uno stupido episodio di nonnismo, ad ogni modo simili fatti sarebbe il caso non accadessero, e a maggior ragione un coach come Schiano, così attento all'aspetto comportamentale dei giocatori, non credo possa tollerare che la sesta scelta assoluta del draft venga pestata da un veterano per futili motivi.

Poi, che Price sia una persona “problematica” è un fatto noto, purtroppo la sua biografia e le tragedie che ha dovuto affrontare nel corso della sua giovane quanto già tormentata esistenza parlano chiaramente. Ciò non toglie che il giocatore debba essere a mio avviso multato pesantemente, visto che sono finiti i tempi in cui a One Buc Place regnava l'anarchia più assoluta.

Se poi Price non riuscisse a controllarsi e simili episodi dovessero ripetersi, a gente del suo calibro (o di quello dei vari Winslow, Tanard Jackosn, Geno Hayes...) credo si possa rinunciare sempre e comunque, si perderà qualcosa dal punto di vista tecnico ma si guadagnerà molto di più da quello della coesione del gruppo e dell'unità di intenti. Di avere nel team, nel caso di Price, un “picchiatore” che peraltro se la prende con i propri compagni di squadra (e a cui piace vincere facile: un veterano DL che “pesta” una S rookie fa quasi ridere...) non se ne sente alcun bisogno, mi pare.

martedì 19 giugno 2012

Cadute le accuse contro Talib: prosciolto!

Talib può sorridere: prosciolto!
L'ottima notizia è stata comunicata direttamente da Frank Perez, l'avvocato di Aqib Talib: sono cadute tutte le accuse contro il cornerback dei Bucs, che il 25 giugno avrebbe dovuto sostenere un processo per tentato omicidio ai danni di Shannon Billings, all'epoca dei fatti fidanzato della sorella del giocatore.

Ma i giudici non hanno ritenuto Billings - che attualmente è detenuto in carcere per molestie sessuali a minori - un soggetto attendibile e credibile, e dunque il caso è chiuso ed archiviato ancora prima di essere discusso davanti ad una giuria.

Queste, dal Tampa Bay Times, le parole dell'avvocato di Talib: 
"I guess the district attorney, in preparing for trial, had a chance to evaluate the case. The bottom line is that the complainant is sitting in jail as a repeat child molester and has prior cases of the same nature.''

Dunque Aqib Talib potrà giocare la stagione 2012, e onorare così l'ultimo anno di contratto che lo lega a Tampa Bay. La notizia, oltre che dal punto di vista "umano", è molto importante anche da quello tecnico. Poter contare su un giocatore come Talib, il miglior CB a roster, garantisce a Schiano maggiore profondità nel reparto e maggiori garanzie rispetto a quelle che avrebbero potuto offrire gli eventuali sostituti di Aqib.

Il tutto, sperando che adesso il Commissioner dell'NFL Roger Goodell non voglia dire l'ultima parola, magari infliggendo a Talib comunque una lieve sospensione, per il suo coinvolgimento in un caso molto delicato, e a causa del quale il giocatore ha rischiato di trascorrere in carcere i prossimi 20 anni. Con lo "sceriffo" Goodell non si può mai stare del tutto sicuri....!

domenica 17 giugno 2012

Winslow, ovvero quando il silenzio è d'oro

Kellen Winslow con la maglia dei Seahawks
Lascia abbastanza interdetti leggere alcune dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi da Kellen Winslow, che pochi giorni dopo il suo approdo a Seattle ha fatto alcune affermazioni di cui, onestamente, non si avvertiva il bisogno. E da cui emerge in maniera abbastanza chiara che concetti quali "etica lavorativa" e "mentalità vincente" non sono proprio i punti di forza dell'ex TE dei Bucs....

Ma andiamo a vedere cosa ha detto di preciso Winslow, anche se - leggendo le sue parole - è proprio vero che in certe occasioni il silenzio sarebbe d'oro...
"Greg Schiano came over there (and said), 'Toes on the line! Toes on the line!' Blowing the whistle. You can't laugh. You can't joke around. So I decided not to go to (organized team activities),"

Dunque, poiché nei Bucs non c'era più quel bel clima rilassato, in cui si rideva e si scherzava (tanto) e ci si allenava (poco e male) nei ritagli di tempo, con i risultati che tutti noi ben ricordiamo, Kellen non poteva rimanere più a Tampa, agli ordini di un HC che chiedeva (incredibile!) rispetto per le regole, concentrazione, e applicazione.

"They got my man (Morris) up out of there. I was loyal to him. Would take a bullet for that dude. So I had to roll, man."
Quindi, poiché gli avevano licenziato il capo clown, mica poteva rimanere ed essere così costretto a fare le cose in maniera seria e con un minimo di sacrificio alle dipendenze di un "vero" allenatore. Mi piacerebbe sapere che ne pensa l'attuale HC dei Seattle Seahawks, delle dichiarazioni del suo nuovo giocatore....che Pete Carrol non si azzardi a chiedergli di allenarsi, al suo TE!
 
"They fired the wrong dude" ha concluso il Nostro, senza poi specificare chi i Glazer avrebbero dovuto invece licenziare al posto di Morris, visto che dell'intero Coaching Staff dello scorso anno è stata fatta tabula rasa. Ma forse Winslow nemmeno se ne è accorto, visto quanto gli stavano a cuore le sorti dei Bucs.

Mah, certo che simili affermazioni sono a dir poco fuori luogo, e vedere un (presunto) campione che dichiara tra le righe che a lui interessava solamente una cosa, ossia non allenarsi (o farlo per finta) pur intascando al contempo milionate assortite, ben contento di tagliare la corda non appena a Tampa si è deciso di voltare pagina con un recente passato che ha riportato i Bucs al ruolo di "team barzelletta" della NFL, è cosa abbastanza triste.

E soprattutto, simili dichiarazioni consentono a chi le legge di farsi un'idea abbastanza precisa su quanto gliene importasse a questo giocatore delle sconfitte a ripetizione, delle prestazioni inguardabili e delle umiliazioni che lo scorso anno i Bucs rimediavano in pratica su ogni campo e contro qualsiasi avversario.

In conclusione, potrà anche capitare che coach Schiano le perderà tutte e che il suo progetto basato su sacrificio, attenzione per i dettagli e rispetto per le regole non avrà successo, ma almeno una cosa buona l'ex HC di Rutgers l'ha già fatta e di questo gliene dovremo comunque riconoscere il merito. Avere fatto una certa "pulizia", e avere reso l'aria decisamente più respirabile, dalle parti di One Buc Place.

sabato 16 giugno 2012

Aqib Talib, si avvicina il giorno del giudizio

Aqib Talib: lo rivedremo su un campo da football?
Si avvicina il "giorno del giudizio" per Aqib Talib, il cornerback dei Tampa Bay Buccaneers che il prossimo 25 giugno, ossia tra meno di dieci giorni, sarà giudicato da un tribunale di Garland (Texas) per il tentato omicidio di colui che all'epoca dei fatti era il fidanzato della sorella, reato per il quale sono previsti parecchi anni di carcere...

Il capo di imputazione preciso che pende sulla testa di Talib è "assault with a deadly weapon", che suona molto male e che fa capire da subito come la situazione sia complessa e come non sia per nulla scontato il fatto che il ragazzo possa a breve ritornare a giocare a football.

La storia è nota:  nel corso della off-season 2011, secondo l'accusa, Aqib Talib e sua madre  cercarono letteralmente di uccidere il manesco e violento fidanzato di (rispettivamente) sorella e figlia, rivelandosi per fortuna poco precisi nell'uso dell'arma da fuoco, visto che i colpi esplosi non androno a segno.

Rimane comunque la "follia" del gesto, e immaginare Talib che insegue a revolverate (coadiuvato dalla mamma!) il boyfriend della sorella, sarebbe quasi comico, se in realtà l'episodio non fosse di una tragicità assoluta. Segno evidente di come, nonostante i milioni di dollari guadagnati, il CB dei Bucs non sia riuscito a lasciarsi alle spalle il "ghetto" e le sue assurde regole, in cui ogni "onta" va lavata con il sangue e a suon di colpi di pistola.

La situazione è abbastanza complessa dunque, e l'head coach dei Bucs Greg Schiano pare esserne del tutto consapevole. Queste le sue parole, tratte dal Tampa Bay Times, in cui Schiano esterna la sua preoccupazione:
"Any time you have a guy where there's an off-the-field situation that could affect his on-the-field situation, you're concerned," Schiano said Thursday. "The thing that I can tell you is since I arrived here Jan. 26, he's been awesome. He's been here every day. He's been extremely focused, doing everything that we asked. So I'm pleased with that and hope everything can just kind of sort itself out and we can get back to life." 

Tra l'altro, non va dimenticato che al di là del processo c'è sempre "in agguato" lo sceriffo Goodell, che già nel 2010 squalificò Talib per una partita in seguito ad una rissa con un tassista, e che anche questa volta - sia pure in presenza di un proscioglimento - potrebbe comunque sanzionare il giocatore. E dunque, che cosa accadrebbe se i Bucs non potessero più contare sulla presenza di Aqib Talib, ossia quello che ad oggi è indubbiamente il loro miglior cornerback?

Con lo spostamento di Barber nel ruolo di free safety, l'unico CB in grado di offrire discrete garanzie è il nuovo arrivato Eric Wright. Al suo fianco, i "mestieranti" che lottano per un posto in squadra sono parecchi, anche se pensare di sostituire un ottimo giocatore come Talib con uno qualsiasi dei vari E.J. Biggers, Anthony Gaitor, Keith Tandy o Myron Lewis sembra essere una scommessa già persa in partenza...

giovedì 14 giugno 2012

Ronde Barber, una stagione da free safety?

Ronde Barber in action!
Una delle note più interessanti emerse dall'ultimo mini-camp conclusosi oggi, riguarda il giocatore con più esperienza tra quelli attualmente a roster: ebbene sì, pare proprio che siano fondate le voci che si erano rincorse in queste ultime settimane, che sussurravano di un Ronde Barber in versione free safety per la stagione 2012.

Ronde Barber, lo sanno tutti coloro che seguono - anche un po' distrattamente - i Buccaneers, è stato (sino ad oggi)  praticamente sinonimo di cornerback. Draftato da Virginia nel 1997, Ronde ha giocato per 15 anni sempre a Tampa e sempre da CB, inanellando numeri e record che lo potrebbero portare a Canton, nella Hall of Fame dell'NFL, una volta che avrà appeso il casco al chiodo, e senza alcun dubbio prima o poi il suo numero #20 entrerà a far parte del Ring of Honor dei Tampa Bay Buccaneers al Raymond James Stadium.

Proprio per tutti questi motivi credo sia un colpo abbastanza a sorpresa il fatto che, per quella che sarà molto probabilmente la sua ultima stagione in NFL, il buon vecchio Ronde abbia accettato di cambiare ruolo. E' vero, sempre di defensive back si tratta, ma il passaggio da CB a FS non è certo nè semplice nè indolore, a maggior ragione dopo una vita (e 15 anni in NFL sono più che una vita....) trascorsa a perfezionare automatismi e movimenti per il ruolo di CB e mai per quello di FS.

Stando ad alcune dichiarazioni rilasciate al Tampa Bay Times, Barber sembra però soddisfatto della nuova posizione che andrà ad occupare. Ad esempio, giocare da FS potrebbe agevolarlo nell'intercettare il QB avversario:
"One benefit of being really (deep) in the backfield is you get a chance to really see the quarterback, which has always been a strength of mine," Barber said. "It's putting my strengths to the test."

Tutto  questo, senza impedirgli di "blitzare" come ai vecchi tempi, afferma ancora Barber:
"I'm going to do a lot of different things," Barber said. "(Schiano) is definitely an aggressive play caller and I get to move around with the nickel and dime packages. You can expect some blitzing from me. Maybe one or two per game. I get a chance to be an impact player in this defense and I'm looking forward to that."

La decisione di Greg Schiano di cambiare ruolo a un "veteranissimo" è senz'altro rischiosa, ma se c'è un giocatore in grado di riuscire nell'impresa è Barber, guerriero di mille battaglie e con un'esperienza tale da consentirgli di affiancare il rookie Mark Barron e costituire una coppia di safeties affidabile (si spera) per quanto decisamente insolita, visto che sarà composta da un 37enne e da un rookie con quindici anni di meno del suo compagno di reparto!

mercoledì 13 giugno 2012

Tutti presenti (o quasi) all'ultimo mini-camp

Mini-camp, Dan Orlovski e Josh Freeman

E' iniziato ieri e terminerà domani l'ultimo mini-camp del 2012. Tutti (o quasi) presenti i giocatori, anche perché questa volta la partecipazione è obbligatoria; due soli gli assenti, entrambi però giustificati. Si tratta di due DL, Brian Price a Amobi Okoye. 

Price è rimasto in California, dove ha l'autorizzazione della società per cercare di riprendersi sia fisicamente che moralmente dai guai fisici e dal trauma conseguente alla scomparsa della sorella (dopo aver perso già due fratelli, uccisi in scontri a fuoco tra gang), mentre Okoye è alle prese con un piccolo problema al ginocchio, che non gli impedirà comunque di prendere parte al training camp.

Da quest'ultimo raduno prima dell'inizio training camp di fine luglio stanno emergendo alcuni spunti interessanti, e del resto gli interrogativi a cui trovare una valida risposta non mancano per coach Schiano ed il suo coaching staff. In questa off-seasoon si è molto discusso, ad esempio, di quale sarà la posizione in campo di due giocatori importanti per la difesa dei Bucs, il veterano Ronde Barber ed il secondo anno Mason Foster.

Ebbene, nella attuale depth chart di Tampa Bay è possibile notare come Barber, da sempre indicato come CB, ossia cornerback, figuri ora come generico DB, defensive back, il che farebbe pensare ad un suo possibile se non probabile utilizzo nella posizione di safety, sebbene lo stesso Ronde si sia detto sempre poco propenso ad occupare quella posizione, visto il suo fisico abbastanza "esile" ed inadatto, ad esempio, a placcare un RB avversario lanciato in campo aperto...

Per quel che riguarda Mason Foster, rimane invece ancora aperto il dubbio se utilizzare il ragazzo nella posizione di MLB, la stessa occupata nel 2011, o se convertirlo in weakside linebacker, in pratica il suo ruolo al college. L'impressione è che Foster verrà riproposto da Schiano come MLB, se non altro per la mancanza di alternative, non essendo arrivati in off-season rinforzi di peso a livello di LB, a parte il rookie Lavonte David.

Capitolo special team: il RB rookie Michael Smith pare abbia fatto vedere spunti molti interessanti sui ritorni di punt e kock-off, e chissà che alla fine non possa essere proprio lui il PR/KR starter dei Bucs per la stagione 2012, in ballottaggio con Sammie Stroughter, Mike Williams e Preston Parker.

lunedì 11 giugno 2012

Ultimo mini-camp per Tampa Bay

Gli "architetti" dei Bucs 2012,
Mark Dominik e Greg Schiano
Inizierà domani e terminerà giovedì l’ultimo mini-camp per i Bucs. Dopodiché, una lunga pausa e poi il training camp vero e proprio. La partecipazione a quest'ultimo mini-camp è obbligatoria ed è quindi prevista, nei prossimi tre giorni, la presenza a One Buc Place di tutti e 90 i giocatori attualmente a roster.

Di questi 90 giocatori, uno soltanto non ha al momento un contratto in essere con Tampa Bay: si tratta di Mark Barron, la prima scelta dei Bucs all’ultimo draft, la cui partecipazione al mini-camp è però consentita, visto che la firma del contratto è necessaria solamente per prendere parte al training camp.

Il nuovo contratto collettivo non consente in questi mini-camp l’uso dei “pads” né contatti tra i giocatori. Ma questo non impedirà a Schiano ed al suo coaching staff di torchiare per bene i giocatori, dato che per fortuna sono ormai un lontano ricordo gli allenamenti soft e blandi, a ritmo di musica rap, che erano un po’ il marchio di fabbrica del predecessore di Greg Schiano.

Sull’importanza di questi allenamenti, il nuovo HC dei Bucs ha idee molto chiare, come si evince da alcune sue dichiarazioni riportate dal sito ufficiale:
“As a coach, you always have a vision of what you want it to look like,” Schiano said with a smile after one of last week’s OTA practices. “Very rarely does it ever look like that. Every once in awhile you get a game and you say, 'Wow, we were actually pretty good today.' But usually it doesn't meet your expectations, but that's good. You set the bar high and that's what keeps you working and coming back for more. I do know this: The guys are giving great effort. They're really focused on trying to do what we ask them to do. As long as we continue to do that, we're going to get better. As I said all along, time's our enemy. We've got to get better faster. That's kind of the key right now."

Dunque, dal 14 giugno - ultimo giorno di mini-camp - sino a fine luglio quando inizierà il training camp, non ci saranno impegni ufficiali per i giocatori, mentre non mancherà il lavoro per HC e coaching staff: che dovranno decidere ad esempio quale saranno i tre LB titolari e dove giocherà Mason Foster, ma anche chi saranno gli starter a livello di secondaria e di linea difensiva, tanto per limitarsi ad alcuni (grandi) interrogativi relativi alla difesa...

sabato 9 giugno 2012

Defensive line, il punto della situazione

Bowers, McCoy, Price e Clayborn: la (teorica)
DL titolare dei Tampa Bay Buccaneers
Nel corso degli ultimi anni Tampa ha investito moltissimo, soprattutto in termini di scelte, sulla propria defensive line. Tanto è vero che (in linea teorica) la DL titolare dei Bucs dovrebbe essere costituita proprio dai quattro giocatori arrivati in Florida tramite i draft del 2010 e del 2011.

McCoy e Price nel 2010, e Clayborn e Bowers nel 2011 rappresentano infatti le scelte principali di questi due recentissimi draft, e i quattro avrebbero dovuto essere i pilastri della linea difensiva dei Bucs quantomeno per un lustro abbondante...

Sono state rispettate le attese? Beh, al momento la risposta non potrebbe che essere negativa, visto che a causa di una lunga serie di avversità, il loro potenziale è rimasto in buona parte inespresso. Ma andiamo con ordine e vediamo, uno per uno, cosa hanno prodotto sino ad ora e quali sono le prospettive per la stagione che sta per iniziare.

Prima però, sempre a proposito della DL, va segnalata l'addizione a roster di due nuovi Defensive Ends, Wallace Gilberry e Jayme Mitchell, entrambi firmatari di un contratto annuale. Gilberry è reduce da quattro stagioni a Kansas City, mentre Mitchell è un veterano con sette anni di esperienza, lo scorso anno titolare nella DL dei Cleveland Browns.

Ma torniamo ai quattro giovani giocatori che in teoria dovrebbero comporre l'ossatura della nostra DL, e cerchiamo di capire che contributo potranno dare nel corso del 2012:

Gerald McCoy, DT:
Geraldone nostro, draftato con la terza scelta assoluta nel 2010, rappresenta - a due anni di distanza dal suo ingresso in NFL - davvero una grandissima delusione. Il giudizio non è ovviamente definitivo, McCoy ha avuto problemi muscolari che in entrambe le stagioni ne hanno limitato il rendimento, ma anche nelle occasioni in cui l'ex Oklahoma è sceso in campo sano come un pesce, se ne sono accorti in pochi della sua presenza sul rettangolo di gioco. Lento, impacciato, incapace sia di mettere le mani addosso al QB avversario che di fermare il gioco su corsa, ha spesso fornito un rendimento che ci si potrebbe aspettare da un rookie undrafted, non certamente dalla third pick overall. Il 2012 sarà per lui la stagione decisiva, è cambiato il coaching staff, gli infortuni sono alle spalle, e adesso non ci sono più scuse: McCoy dovrà dimostrare di essere un "vero" giocatore di football, non la sbiadita, e talvolta inguardabile, comparsa vista sino ad ora.

Brian Price, DT:
Draftato, come McCoy, nel 2010, il rendimento di questo interessante giocatore chiamato con la pick n.35 assoluta è stato sino ad ora al di sotto delle aspettative, ma nel suo caso lo scarso rendimento è attribuibile ai serissimi problemi fisici che Price ha dovuto affrontare fin dalla sua prima stagione tra i PRO. Le poche volte che il ragazzo ha potuto giocare in condizioni fisiche quantomeno decenti, Price ha fatto vedere numeri notevoli, peccato che in questi due anni sia stato quasi sempre KO, e abbia trascorso più tempo in infermeria che sul campo... la speranza è di recuperarlo al 100% per l'inizio di questa stagione, anche se gravissimi problemi familiari (l'improvvisa scomparsa della sorella che in pratica lo aveva cresciuto, dopo che in passato già due fratelli di Price erano morti per scontri a fuoco tra gang) hanno ulteriormente colpito l'ex Ucla, costretto ad alcuni giorni di ricovero ospedaliero per riprendersi dal trauma e a saltare alcuni OTA. In bocca al lupo allo sfortunato Brian, e che possa finalmente iniziare per lui un periodo sereno, sia sul campo da gioco che fuori.

Adrian Clayborn, DE:
Scelto al primo giro dello scorso draft, Clayborn è stato una delle poche note liete degli orrendi Buccaneers 2011. Titolare in tutte e 16 le partite, 7,5 sack e 3 fumble forzati, e soprattutto l'impressione di una crescita, magari lenta però costante, nel corso della stagione. Del "quartetto" in esame, forse Clayborn è quello con meno talento puro, ma alla prova del campo è stato lui - sino ad ora - ad avere mostrato le cose più interessanti. Bene così, e speriamo che sotto coach Schiano il giocatore possa proseguire il suo sviluppo e magari, perché no, elevare di un ulteriore gradino il suo rendimento.

Da'Quan Bowers, DE:
Purtroppo, un po' come per Brian Price, la sfortuna continua ad accanirsi contro questo giocatore. Lo scorso anno, il suo ingresso in NFL fu caratterizzato da un infortunio al ginocchio che gli costò tantissime posizioni al draft. Alla vigila, si pensava che Bowers sarebbe stato scelto tra i primi dieci rookie, e invece scivolò sino al secondo giro, proprio a causa di problemi fisici che poi di fatto ne limitarono notevolmente l'impiego da parte dei Bucs nel suo primo anno tra i PRO. La stagione 2012 doveva essere per lui l’anno del riscatto, ma un grave infortunio al tendine d’Achille lo costringerà sula sideline per buona parte della stagione (se non per l’intero anno…). Insomma, per ora a Bowers va l’oscar per la sfortuna, l’augurio è che possa recuperare al 100% anche da questo ultimo, pesante, infortunio e ritrovarlo sano e finalmente pronto per il 2013.

giovedì 7 giugno 2012

Sarà Bucs-Saints il throwback game 2012

21-10-2012: tutti in Orange & White per Bucs-Saints!
Nel corso della conferenza stampa svoltasi nella giornata di ieri a One Buc Place, Bryan Glazer ha annunciato ufficialmente l'introduzione del LT Paul Gruber nel Ring of Honor dei Tampa Bay Buccaneers. La cerimonia avrà luogo nel corso del'intervallo della partita tra Bucs e Kansas City Chiefs, in calendario il 14 ottobre al Raymond James Stadium.

Non si tratterà però del throwback game, visto che l'ingresso di Paul Gruber nel Ring of Honor sarà l'occasione per celebrare la squadra del 1997, che raggiunse i play-off per la prima volta dopo 15 anni, in quella che fu la prima stagione giocata con le nuove uniformi Red & Pewter.

Il throwback game, l'ormai classico appuntamento con le uniformi Orange & White e con Bucco Bruce sui caschi, sarà invece disputato la domenica successiva, il 21 ottobre, quando i Bucs ospiteranno la RJS i New Orleans Saints.

In quanto alla decisione su quali giocatori introdurre annualmente nel Ring of Honor, la scelta di un giocatore di epoca "moderna" come Paul Gruber non esclude ovviamente - come ha sottolineato Bryan Glazer - che nei prossimi anni possano essere onorati anche grandi giocatori degli anni '70 e '80, e del resto sarà inevitabile che prima o poi campioni del calibro di Doug Williams, James Wilder o Ricky Bell facciano il loro ingresso nel RoH di Tampa Bay.

Nel corso della conferenza stampa di ieri, a cui erano presenti ex allenatori di Gruber come Tony Dungy nonché ex giocatori dei Bucs da Derrick Brooks a Jimmie Giles, un emozionato Paul Gruber si è detto onorato quanto sorpreso della sua nomina a nuovo membro del RoH; queste alcune parole del LT #74, direttamente dal sito ufficiale:
"I'm overwhelmed by this honor," he said. "Honestly, it's surreal to think that my name and number will be a permanent fixture in the stadium. I was surprised. It's kind of hard for me to get my mind wrapped around it," Gruber said. "But I was thrilled and really excited to come back to Tampa and reunite with the Bucs organization."

mercoledì 6 giugno 2012

Ring of Honor 2012, il prescelto è Paul Gruber!

Paul Gruber, una vita in Orange & White prima, e in Red & Pewter poi!
Nel corso della giornata odierna, i Buccaneers (alle ore 17:00 italiana) ufficializzeranno il nome del giocatore che nel corso della stagione 2012 verrà introdotto nel Ring of Honor. Ma il nome del "prescelto", in realtà, si conosce già da ieri: dopo Lee Roy Selmon (2009), John McKay (2010) e Jimmie Giles (2011), il 2012 sarà infatti l'anno del Left Tackle Paul Gruber, colonna portante di Tampa Bay a cavallo degli anni '80 e '90.

Scelto con la pick n.4 overall nel draft del 1988, Gruber ha indossato nella sua carriera durata ben 12 stagioni, una sola uniforme: quella dei Tampa Bay Buccaneers, per complessive 183 partite disputate. Volendo essere precisi, Gruber di uniformi ne ha indossate in realtà due: quella Orange & White prima, e quella Red & Pewter poi! Il LT da Wisconsin fu infatti una sorta di "testa di ponte" tra i "vecchi" Bucs arancioni e quelli "moderni" in maglia rossa.

Nel corso della sua brillante carriera, Gruber - pur non essendo mai stato convocato per il Pro Bowl - fu uno dei pochi punti di forza dei debolissimi Buccaneers con cui iniziò la sua avventura tra i professionisti: all'epoca, fine anni '80, Tampa Bay era abbonata alle sconfitte, e le prime stagioni in NFL furono avare di soddisfazioni e soprattutto di vittorie, per il LT #74.

Ma negli ultimi anni di carriera, con Tony Dungy sulla sideline, Gruber riuscì a cogliere insieme alla squadra brillanti risultati, come ad esempio quelli conseguiti nella splendida stagione 1997 - la prima disputata con le nuove uniformi - culminata con un brillante ritorno ai playoff, dopo tantissimi anni bui. La vittoria contro Detroit nel wild card game '97 rappresentò, per ammissione dello stesso Gruber, il punto più alto della sua carriera a Tampa Bay. Queste le sue parole, a tal proposito, tratte dal Tampa Bay Times:
"Beating Detroit in that playoff game was a special feeling and probably the highlight of my career,'' Gruber said. "It broke a streak of no playoff wins since 1982 and was the last game played at Tampa Stadium.''

Decisione giusta quella di introdurre Paul Gruber nel Ring of Honor? Direi di sì, chiaramente c'erano tanti altri Campioni del passato che avrebbero meritato un simile riconoscimento, da Doug Williams a James Wilder, da Richard "Batman" Wood a Ricky Bell, solo per citare alcuni grandi giocatori degli anni '70 e '80. Ma è solo questione di tempo e prima o poi ci sarà spazio per tutti, ed uno alla volta - anno dopo anno - il Ring of Honor dei Tampa Bay Buccaneers accoglierà tutti i Grandi che dal 1976 ad oggi hanno contribuito a scrivere le pagine più belle nella Storia della nostra squadra.

martedì 5 giugno 2012

Il rookie Doug Martin firma un quinquennale

Il RB Doug Martin
Il RB rookie Doug Maritn ha firmato ieri il suo primo contratto da professionista, che lo legherà ai Tampa Bay Buccaneers per le prossime cinque stagioni. Essendo stato scelto al primo giro, Martin ha potuto firmare un contratto quinquennale, a differenza di tutti gli altri rookie, che dal secondo giro in giù possono sottoscrivere solo contratti di una durata massima di quattro anni.

Con la firma di Martin, sono al momento sei (su sette) i rookie messi sotto contrato dai Bucs. L'unico a non avere ancora firmato è Mark Barron, la settima scelta assoluta del primo giro. Ma è quasi scontato che arriverà anche la sua firma, prima dell'inizio del training camp.

Tornando a Doug Martin, sono molto alte le aspettative a proposito del giocatore da Boise State. Martin è stato il secondo RB scelto al draft (dopo quel fuoriclasse di Trent Richardson), e insieme a LeGarrette Blount si spera possa formare una coppia potente ed esplosiva, in grado di sfruttare nel migliore dei modi quel gioco sulle corse che tanto piace a coach Schiano.

Alcuni lievi problemi fisici hanno limitato l'attività di Martin in questa off-season, ma l'augurio è di trovarlo in piena forma per l'inizio del training camp, in cui il rookie potrebbe anche contendere a Blount il ruolo di RB starter. Abile sia a correre che a ricevere, l'ex Boise State potrebbe avere quella versatilità (che manca a Blount) in grado di farlo diventare il RB #1 a roster.

Premesso che, chiunque sarà lo starter, sarà indispensabile il contributo di entrambi per ottenere buoni risultati, visto che sono lontani i tempi in cui si aveva a roster un solo RB di valore, obbligato a correre oltre venti volte a partita... un po' alla Errict Rhett, per citare un "cavallo da tiro" dei Buccaneers che i tifosi meno giovani di Tampa Bay credo ricordino molto bene.

lunedì 4 giugno 2012

Calma piatta a Tampa Bay

One Buccaneer Place
Dopo gli ultimi fuochi d'artificio di un paio di settimane fa, con il taglio di Kellen Winslow e l'ingaggio di Dallas Clark, a One Buc Place la situazione sembra calma e tranquilla. 

Del resto, si sapeva che Greg Schiano avrebbe portato in Florida ordine e disciplina, e così è stato. Non sono stati confermati (Geno Hayes) o addirittura sono stati tagliati (Tanard Jackson) o scambiati sul mercato (Kellen Winslow) quei giocatori dalla testa un po' troppo calda per andare d'accordo con il nuovo coaching staff.

E anche nel recente draft, le scelte sono state fatte valutando con estrema attenzione non solo il lato tecnico ma anche quello comportamentale dei giocatori. Niente più teste matte e talentuose, a Tampa, ma solo giocatori solidi mentalmente e poco propensi a mettersi nei guai con la giustizia.

Dunque, in attesa dell'inizio del vero e proprio training camp, quest'anno dovrebbero essere assenti – se non proprio del tutto, quasi – quelle spiacevoli situazioni (dall'arresto per guida in stato di ebbrezza a quello per rissa in locali notturni) che attraggono i giocatori di football un po' come le calamite fanno con il ferro, e che in un certo modo caratterizzano l'off-season dell'NFL.

L'unico evento "off field" di una certa rilevanza che dovrebbe riguardare Tampa Bay è dunque il processo ad Aqib Talib, in calendario per la fine del mese di giugno. Ed il cui esito è atteso con molto interesse non solo da un punto di vista "umano", per sapere se il ragazzo dovrà trascorrere o meno parecchi anni in carcere, ma anche da un punto di vista strettamente "tecnico": se i Bucs dovessero infatti perdere il miglior CB che hanno a roster, senza avere rinforzato il ruolo in maniera adeguata né con la FA né con il draft, la stagione 2012 inizierebbe infatti già con un grosso punto interrogativo...

venerdì 1 giugno 2012

Greg Schiano e l'importanza dei dettagli

L'HC dei Bucs, Greg Schiano
Che Greg Schiano fosse un coach molto attento ai  dettagli ed anche ai piccoli particolari, era storia nota. Tutto un altro modo di intendere il football rispetto a Raheem Morris, insomma; tanto "maniacale" l'uno anche nella cura delle piccole cose, quanto pressapochista e confusionario l'altro....

Nei giorni scorsi, il Tampa Bay Times si è soffermato su questa caratteristica di Schiano, un coach che ama controllare tutto quanto, dal cibo preparato per la squadra alla temperatura della sala in cui si svolgono i meeting....

E Schiano conferma questo sua attenzione anche a dettagli all'apparenza insignificanti, come emerge da queste sue dichiarazioni, tratte dal TB Times:
"If you've ever been with a group of men in a meeting room, you know that if you put 70 guys in a room, the temperature goes up right away," Schiano told NFL.com. "That might make it harder to focus, if you're worried about trying not to suffocate. Those are the details most people don't tend to. I don't know if I put more on that than anyone else, but I make sure we're thorough. You can bitch about stuff when it doesn't go right. Or you can get out in front of it."

E in quanto al nuovo "clima" portato dall'ex HC di Rutgers a One Bucs Place, caratterizzato dal lavoro duro e da allenamenti intensi, queste le parole di Schiano:
"We're all men here with different roles -- mine is head coach, and theirs are as players," Schiano said. "It's demanding, what we're asking, it's not easy, but it's the best thing...The buy-in has been great, they've been working incredibly hard. We gave them off this week, and we'll come back with OTAs and the minicamp. But so far, the guys have been excellent. It was a change for them, but we didn't just do it to do it. We explain to them the reasoning, and once they hear that, they get it. Hey, they want to win.

Dunque, appare chiaro fin da questi primi allenamenti primaverili cosa dovremo aspettarci da Schiano e dal nuovo coaching staff. Con una filosofia che si basa su "sangue, sudore e lacrime", concetti destinati a sostituire quel clima molto "easy" e rilassato che era un po' il marchio di fabbrica di Morris. Ecco, già il fatto che adesso nel corso degli allenamenti non venga più sparata dalle casse musica rap a tutto volume - una delle tante genialate del buon Raheem - mi pare un ottimo inizio.

Poi, è chiaro che sarebbe ideale una certa "elasticità mentale" da parte di Schiano, visto che un atteggiamento troppo rigido raramente porta a buoni risultati. L'importante sarà bilanciare bene da parte del nostro HC l'uso di bastone e carota, con un gruppo di giocatori che, privato di alcune delle sue massime "teste calde", dovrebbe essere più facilmente gestibile da parte di un allenatore che sebbene vanti una certa esperienza al college, in NFL è un vero e proprio esordiente.