giovedì 3 maggio 2012

Una storia americana: Eric LeGrand

Eric LeGrand sulla copertina di SI
Eric LeGrand, fino al 16 ottobre 2010, era un giovane giocatore di football, ricopriva il ruolo di DT per Rutgers, ed era una delle promesse degli Scarlet Knights allenati da coach Greg Schiano. Tutto questo, fino ad una maledetta partita e ad un tremendo tackle nel corso di un ritorno di kick-off...

Purtroppo il football, sport meraviglioso, talvolta riserva ai protagonisti che scendono in campo una sorte durissima e spietata. Così accadde a LeGrand, che nel corso di un match tra Rutgers e Army disputato al Giants Stadium, rimase paralizzato dopo un tackle nel corso di una azione dello special team.

Greg Schiano fu molto vicino a LeGrand non solo nel periodo immediatamente successivo all'infortunio, ma lo sfortunatissimo giocatore di Rutgers venne quasi "adottato" da Schiano (e dalla sua famiglia) oltre che dall'intero College, rimanendo di fatto sempre uno Scarlet Knight, sebbene costretto a seguire le partite dei suoi compagni dalla sideline su una sedia a rotelle e non più da protagonista sul campo di gioco.

Quello appena terminato è stato il draft in cui sono stati scelti i giocatori della "classe" di Eric LeGrand, che quest'anno avrebbe dovuto disputare l'ultima stagione al college. E nella giornata di ieri, LeGrand ha firmato un contratto con i Tampa Bay Buccaneers, entrando così simbolicamente a far parte del roster dei 90 giocatori.

Credo che queste poche parole di coach Greg Schiano, tratte dal sito ufficiale dei Bucs, spieghino tutto alla perfezione:
"Leading up to the draft, I couldn’t help but think that this should’ve been Eric’s draft class," said Schiano. "This small gesture is the least we could do to recognize his character, spirit, and perseverance. The way Eric lives his life epitomizes what we are looking for in Buccaneer Men."

Come dice Schiano, la firma "simbolica" con cui i Bucs hanno voluto omaggiare LeGrand è solo un piccolo gesto, che però è importante per dare un riconoscimento al carattere, allo spirito e alla perseveranza di questo sfortunato ragazzo.

Che non si è ma arreso nemmeno ai medici che gli dicevano che non avrebbe mai respirato senza un apposito macchinario, da cui invece LeGrand riuscì a staccarsi dopo poche settimane. Adesso Eric ha davanti a sè una nuova sfida; il responso medico ha sentenziato che non potrà mai più camminare, ma lui ha un sogno, che lo spinge ad andare avanti: vuole tornare, con le sue gambe, su quel terreno di gioco dove sono stati spezzati i suoi sogni, sdraiarsi sul preciso punto del campo dove si infortunò, rialzarsi e andarsene via. La terapia che sta seguendo, abbinata ad una forza di volontà non comune, potrà consentirgli di realizzare quest'impresa? Non lo so, e non credo sia questo il punto, l'importante penso sia lottare e non arrendersi mai, anche quando è davvero difficile, come nel caso di LeGrand, intravedere la fine del tunnel...

In bocca al lupo, di cuore, a questo sfortunato ragazzo, che adesso sta cercando di terminare i suoi studi a Rutgers. E che la sua forza di volontà, il suo coraggio e la sua sana "testardaggine" nel non volersi arrendere a un destino tremendo possano essere di esempio, per tutti.

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